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Data: 03/02/2019
Testata giornalistica: Rassegna.it
Landini, il 9 febbraio per il futuro del lavoro

Il segretario generale della Cgil a RadioArticolo1: la manovra non va, l'occupazione si crea con gli investimenti. Serve equità sociale. No alla strumentalizzazione dei migranti, puntare sulle politiche di accoglienza per costruire un'Europa giusta

Il 9 febbraio Cgil, Cisl e Uil saranno in piazza a Roma per chiedere al governo di modificare le proprie politiche, che, secondo i sindacati, non offrono nessun cambiamento e alcuna prospettiva di crescita per il paese e per i lavoratori. “La priorità deve essere quella di creare lavoro: un lavoro di qualità e con i giusti diritti. Bisogna realizzare davvero giustizia sociale e, dunque, serve una vera lotta all'evasione fiscale, una vera riforma fiscale e rilanciare gli investimenti”. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, intervistato da RadioArticolo1. “Il lavoro – ha aggiunto – si crea se ripartono gli investimenti pubblici e privati e se si mette al centro un'idea diversa di modello di sviluppo”, e il fatto che “il movimento sindacale si muova unitariamente su questi obiettivi mi pare molto importante, soprattutto in una fase come quella attuale in cui prevale lo scontro, la divisione tra le persone e anche tra le forze politiche”.

Anche il tema dei migranti sarà al centro dell’azione sindacale. “L'uso che si sta facendo dei migranti è inaccettabile – ha detto con forza Landini –, a partire dal piano dei valori: stiamo parlando di persone che scappano da situazioni terribili”. Ma intollerabile è anche “il fatto che il ministro degli Interni e la Lega provino a utilizzare per fini esclusivamente politici il disagio sociale che esiste in vista delle prossime elezioni”.

“Per noi – ha aggiunto il sindacalista – la questione deve essere affrontata in modo totalmente diverso e l’accoglienza, appunto, non rappresenta solo un modo per rispettare queste persone, ma è anche uno strumento per affrontare i cambiamenti che avvengono nel mondo. Per questo sarà uno dei temi della manifestazione del 9 febbraio: le persone che sono ancora bloccate sulle navi devono scendere, i porti vanno riaperti. Naturalmente poi occorre fare un ragionamento europeo: l'Europa non può scaricare interamente la questione sull’Italia”. Al contrario, bisogna partire da qui, dall’accoglienza e dalla solidarietà “per costruire un'Europa diversa e fondata sul lavoro, i diritti e la democrazia”.

Infine, Landini è tornato su un tema che aveva già sottolineato nel congresso di Bari: “Il governo deve ascoltare i sindacati. Purtroppo negli ultimi anni – e anche con governi di sinistra – è passata l’idea che non ci sia più bisogno di intermediazione sociale”. “Credo che tuttavia sia sotto gli occhi tutti come in questo modo la situazione in realtà sia peggiorata: la democrazia si fonda, infatti, sulla mediazione dei diversi interessi in campo e per fare questo occorre riconoscere i soggetti che hanno una rappresentanza reale. E oggi Cgil, Cisl e Uil in questo paese rappresentano, appunto, milioni di iscritti”.

Per questo, “se il governo non ci ascolterà, è evidente che dopo il 9 febbraio dovremmo ragionare su come proseguire questa mobilitazione”. “Al lavoro e alla lotta, dunque – ha concluso Landini –. Sono convinto che il 9 febbraio sarà una bellissima giornata: daremo una grande prova di come in questa Italia esiste un punto di vista diverso e di grande valore: quello del lavoro e della giustizia sociale”.

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