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Pescara, 20/04/2024
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Data: 16/11/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Prof e 90 studenti in carrozzella «Strada parco vietata ai disabili». In fila davanti ai pali e in bilico sulle bolle di asfalto: i ragazzi scoprono le barriere architettoniche. La preside Cocco: «Una lezione di vita». Il progetto curato da Ferrante di Carrozzine determinate

di Cinzia CordescowPESCARACi vogliono braccia forti per spingere con le mani i cerchi delle ruote di una carrozzella tutto il giorno. Ci vogliono cuore e mente allenati alle asperità delle strade, bloccate da barriere insormontabili per chi, di fronte agli ostacoli, non può scendere, superarli e risalire in carrozzina. Costretto a cercare continuamente l'aiuto degli sconosciuti per valicare scalini, marciapiedi, passaggi pedonali di eccezionale pendenza, buche negli asfalti dalle quali riemergere indenni. Adesso sanno cosa vuol dire essere disabili, i novanta studenti del liceo artistico Misticoni-Bellisario (classi 4ª D, F, E, H e 5ª H) che ieri mattina, accompagnati dalla preside Raffaella Cocco e dai docenti Antonella Dell'Elice, Giuseppina Giovannelli, Lino Pezzella, Annalisa Tinozzi, Massimiliano Torchetti, Tiziana Damiani e Luigia Migliori, sono stati i protagonisti di una "passeggiata empatica" sul tratto di strada parco che taglia via Cavour. L'iniziativa, che rientra nell'ambito di un progetto di sensibilizzazione alle problematiche dei diversamente abili, è stata organizzata da Carrozzine Determinate, guidata da Claudio Ferrante, col supporto dei volontari Mariangela Cilli, Vanessa Oppo, Annalisa De Vincentis, Beatrice Palluzzi e Giuseppina Libertini. Dalle lezioni teoriche in classe, alla «lezione di vita», come l'ha definita la dirigente scolastica, direttamente sulla strada parco zeppa di barriere architettoniche. Il "professor" Ferrante, armato di megafono, ha incitato gli studenti a salire, a turno, con i loro insegnanti, sulle dieci carrozzelle a disposizione. I ragazzi, titubanti e un po' spaventati dalla prova che li attendeva, si sono seduti. Hanno girato i cerchi con le mani e dopo pochi metri hanno trovato i primi ostacoli. Subito hanno capito che «la strada parco non è adatta al passaggio delle persone con disabilità, ci fa tanta rabbia perché ora sappiamo quali difficoltà incontrano queste persone ogni giorno» hanno detto alla fine del percorso, durato un paio d'ore. In fila, bloccati dal palo della luce sul marciapiede. Impotenti di fronte alla bicicletta legata al lampione che ostruisce il passaggio. Arrabbiati per quel cestino dell'immondizia che non li fa avanzare di un millimetro e per le piastrelle tattili posizionate a bordo marciapiede, un rischio per i non vedenti. Con le mani incastrate tra i pali e la carrozzina, larga 50 centimetri, costretta a transitare su una striscia di marciapiede da cui fuoriescono le rotelle. E nessuna possibilità di fare retromarcia e uscire dall'impasse, perché la simulazione prevedeva il passaggio delle carrozzine sui marciapiedi troppo stretti persino per un pedone, su una strada parco invasa dai mezzi di trasporto, i futuri bus. Si sono feriti le braccia, strusciandole contro le siepi. Hanno dovuto fare attenzione a non cadere nelle buche sugli asfalti. Hanno schivato le bolle di bitume per non cappottare con la carrozzina. Hanno ascoltato il grido di dolore di una disabile vera, Eva Tuccella, che «passa le ore alle fermate del bus perché non tutti mezzi sono idonei ad accoglierci». E, alla fine, hanno capito «che la vita delle persone con disabilità non è affatto facile. Siamo delusi, arrabbiati e ci dispiace tanto per loro. Adesso li guardiamo con altri occhi e comprendiamo le loro difficoltà», dicono in coro Asia Di Primio e Martina Bazzani di Montesilvano, Alessia Iacovozzi di Cepagatti, Michela Granocchia di Castiglione Messer Raimondo, Carlotta Cappucci, Giorgia Pepe, Martina Marinucci e Rebecca Di Censo di Pescara.È un percorso ad ostacoli, la vita dei disabili pescaresi. I ragazzi del Mibe ne sono coscienti e promettono di «essere sempre sensibili alla tematica». La preside Cocco, orgogliosa dell'iniziativa di Carrozzine e della «sensibilità» con cui è stata recepita dai suoi studenti, tra cui, alcuni di loro futuri architetti, ha annunciato che «presenteremo al Comune un nostro progetto ecosostenibile nel quale ridisegneremo strade, parchi e quartieri».«La disabilità è non essere autonomi e dipendere sempre dagli altri»; «da oggi i ragazzi matureranno maggiore rispetto nei confronti di chi non può coordinare i movimenti»; «è una esperienza toccante: loro, i ragazzi e le ragazze con i corpi statuari, infallibili e splendidi, si sono confrontati con persone vulnerabili di fronte alle barriere della vita» sono le riflessioni dei prof Torchetti, Damiani e Dell'Elice.

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