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Data: 23/11/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Cisl e Uil: no al trasferimento dei bus a Fosso della Stufa

ATRI I rappresentanti dei sindacati dei trasporti aderenti a Cisl e Uil contestano lo spostamento degli autobus dal deposito Tua di Colle Maralto al piazzale di Fosso della Stufa, stabilito da un'ordinanza del Comune di Atri in accordo con la Tua. In una nota Alessio Volpi della Fit-Cisl e di Fabrizio Olivieri della Uiltrasporti evidenziano numerose perplessità. «Sul tema dell'inquinamento acustico e ambientale», dicono i due sindacalisti, «facciamo presente che nella nuova località individuata ci sono diverse abitazioni quindi questa scelta non farebbe altro che spostare il problema da una parte all'altra». Inoltre, dal momento che nella nuova area di parcheggio verranno trasferiti solo i mezzi ma non i servizi del deposito si pone il problema, dicono ancora i sindacalisti, «dei 24 dipendenti circa che dovranno sostare nelle ore di "morbida" dei servizi nel nuovo parcheggio che saranno privati di servizi igenici, dei locali scalda vivande, senza riparo dalle intemperie e molti di essi provenendo con gli autobus da paesi limitrofi non avrebbero nemmeno la vettura privata per spostarsi e raggiungere un punto di ristoro». Un'altra perplessità deriva dal fatto che «aumenteranno i tempi di percorrenza per trasferire gli autobus dal nuovo parcheggio al capolinea di Colle Maralto a meno che non si decida di fare a meno anche dello stesso, isolando quasi mezza città dal servizio pubblico. Ci chiediamo a questo punto cosa ne sarà dello storico deposito di Atri abbandonato e disprezzato da chiunque ma tanto caro ai lavoratori che farebbero di tutto per tenerselo stretto. Chiediamo pertanto che qualsiasi decisione si prenda in merito allo spostamento dei parcheggi, anche se provvisorio, Azienda e Comune tengano conto delle esigenze di tutti i dipendenti impiegati con la realizzazione di strutture adeguate e a norma di legge». Il trasferimento dei mezzi a Fosso della Stufa è una soluzione provvisoria, ma Volpi e Olivieri non ci credono: «Conosciamo il "provvisorio" della Tua e degli enti locali. Può durare anni... Ed è per questo che già circa un mese fa avevamo richiesto un incontro alla Tua per affrontare la tematica e inoltrare le nostre istanze. Volevamo suggerire alcune soluzioni ma di questi tempi non va di moda ascoltare le parti sociali, gli addetti ai lavori, chi opera quotidianamente su un settore, chi conosce le problematiche territoriali e tecnicamente», concludono, «può dare un consiglio».

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