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Pescara, 19/04/2024
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Data: 27/01/2019
Testata giornalistica: Il Centro
Legnini: «Io sono l'unica alternativa ai populisti». Il candidato di civiche e popolari: gli altri hanno paura, diffondono sondaggi farlocchi. Oggi giorno della Memoria, per noi abruzzesi ha un valore ancora più importante

PESCARA Giovanni Legnini, oggi lei sarà a Sulmona per il giorno della Shoah. È importante recuperare la memoria perché nulla riaccada. E così?«Oggi saremo a Campo 78, un luogo di prigionia e sofferenza e poi saremo alla vicina Badia da dove partirono due convogli di prigionieri diretti ai campi di sterminio di Dachau.Vogliamo ricordarlo perché coltivare la memoria è un dovere. Ed è l'unico antidoto al ripetersi di orrori come quelli del genocidio e dei campi di sterminio. Per me è stato un impegno continuo: in questi anni al Csm abbiamo promosso numerose iniziative in tutto il Paese con la magistratura e gli studenti, come la partecipazione al viaggio della Memoria ad Auschwitz. Ma il giorno della memoria per noi abruzzesi ha un valore ancora più importante perché è qui che la Resistenza italiana ha preso le mosse, grazie all'impegno e al sacrificio dei ragazzi della Brigata Majella, come autorevolmente ricordato dal presidente Mattarella nella sua visita a Casoli dello scorso 25 aprile. Fra loro c'era anche il giovane Oscar Fuà, ebreo perseguitato in seguito alle leggi razziali il cui sacrificio ricorderemo oggi come esempio per tutti».La sua presenza prima a Roma e poi all'Aquila all'inaugurazione dell'anno giudiziario crea un collegamento tra il passato recente di uomo delle istituzioni e il presente di candidato a presidente della Regione. Ciò le permette di garantire competenza su due temi prioritari: la giustizia e la sorte dei piccoli tribunali abruzzesi. Che cosa ha fatto e che cosa potrà fare?«Ho partecipato alle due cerimonie a Roma e all'Aquila in coerenza con il mio incarico istituzionale al Csm e per esprimere gratitudine alla magistratura, alle forze dell'ordine e agli uomini dello Stato, per il lavoro quotidiano che fanno per garantire giustizia e sicurezza. La legalità e l'onestà caratterizzeranno il nostro impegno in Regione e saranno la leva per la crescita economica e per premiare il merito di persone e imprese. Per quanto riguarda i piccoli tribunali il mio impegno sul tema è noto, sono aperti grazie alla mia attività in parlamento e al governo. Adesso è il nuovo esecutivo che deve dire cosa vuole fare. Per me è chiaro che gran parte dell'Abruzzo interno e il Sud dell'Abruzzo non possono rimanere senza presidi giudiziari».I suoi avversari puntano sulla discesa incessante in Abruzzo di vicepremier, ministri e leader di partiti, nessuno dei quali però è candidato. Lei ha fatto una scelta diversa. Può spiegarne i motivi?«La straripante presenza dei leader nazionali del centrodestra e dei cinque stelle costituisce una gigantesca operazione di distrazione di massa: infatti il 10 febbraio non si voterà per Salvini o per Di Maio ma per me o per uno degli altri candidati presidenti, Marsilio e Marcozzi, che stanno facendo una campagna elettorale all'ombra di chi viene da Roma. Appare sempre più chiaro che mentre Berlusconi, Salvini, Meloni e Di Maio si dividono il campo populista, noi rappresentiamo l'unica alternativa credibile. Siamo l'unica alternativa al populismo. La novità del nostro progetto politico consente ai democratici abruzzesi provenienti da diverse parti politiche di rivolgersi a noi se vogliono un governo serio e affidabile». Il governo litiga anche sulle trivelle. Il ministro Costa dice no e minaccia di dimettersi, mentre Lega e M5S non trovano l'accordo sul via libera. Sull'ambiente i suoi avversari dimostrano un'oggettiva divergenza. Quel è la sua opinione sulle estrazioni degli idrocarburi in Adriatico?«I membri di questo governo litigano su tutto a Roma e stanno mettendo a rischio l'economia italiana, che sta purtroppo tornando verso la recessione. La mia opinione sulle trivelle è nota da tempo ed è coerente con ciò che insieme ai movimenti e ai cittadini abruzzesi è stato detto e fatto in questi anni. Sono contrario a nuove estrazioni petrolifere nel nostro mare e lo abbiamo chiaramente scritto nel nostro programma. Piuttosto sono i cinque stelle ad essere alleati di una forza come la Lega che è dichiaratamente a favore di nuovi pozzi petroliferi, anche da noi».La campagna elettorale entra nella fase finale determinante. Che impressione ha su come l'Abruzzo sta recependo il suo progetto-laboratorio politico che va oltre i partiti e scommette sulle persone?«La presenza in Abruzzo dei leader nazionali di Lega e cinque stelle è la testimonianza che evidentemente iniziano a temere seriamente il nostro progetto. E questo accade anche diffondendo sondaggi farlocchi come è stato fatto. Io registro ogni giorno una straordinaria mobilitazione attorno alla mia candidatura e a tutte quelle delle nostre liste. I sondaggi possono solo segnalare le tendenze ed è chiaro ormai che noi siamo in forte ascesa e loro sono in discesa. L'ultima parola spetterà ai cittadini abruzzesi».

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