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Data: 28/01/2019
Testata giornalistica: Il Centro
Abruzzo verso le regionali - Salvini, prova di forza per far vincere la Lega in Abruzzo. A Sulmona e Avezzano riempie piazza e teatro con Marsilio. Il ministro: se mi arrestano portatemi i confetti, qui sono buoni

«Ancora quindici giorni e in Abruzzo si cambia. Gli ospedali e i tribunali che la sinistra ha chiuso noi li riapriremo. A proposito, ci siamo rivolti a “Chi l’ha visto?” per sapere che fine abbia fatto D’Alfonso. Dopo aver fatto solo danni si è dimesso, diventando senatore e non si è più visto né sentito». Ha parlato dell’Abruzzo e degli abruzzesi, di D’Alfonso e di Maduro, augurandosi che «quel regime comunista cada il prima possibile perché è un regime di fame». E poi degli sbarchi e dei porti che resteranno chiusi, dicendosi pronto ad essere processato. «Se mi arrestano portatemi i confetti che qui sono buoni», ha esclamato. «Dovrei essere processato perché ho difeso i confini del mio Paese? Sono pronto, non ho alcun problema, lo dico per rispetto alla stragrande maggioranza dei magistrati». Il vice premier Matteo Salvini è intervenuto ieri sera a Sulmona, in una in piazza XX Settembre gremita di gente, a sostegno della Lega e del candidato presidente, Marco Marsilio, di cui però non ha fatto il nome. Ha parlato per meno di mezz’ora, Salvini, intrattenendosi molto di più per i selfie. Marsilio ha comunque aperto il comizio: un bagno di folla, un’azione di forza della Lega, applausi a scena aperta ma anche cenni di protesta come uno striscione apparso su un balcone che si affaccia in piazza con le parole del poeta Ovidio: «Empio è colui che non accoglie lo straniero”. Ed è al tema delicato dell’immigrazione che Salvini ha dedicato gran parte del suo intervento. «La Lega vuole un’immigrazione regolare, tranquilla e sotto controllo, con uomini e donne che lavorano e rispettano leggi e tradizioni del nostro paese», ha detto dopo aver incontrato un giovane del Niger. «Dalla sinistra», ha arringato Salvini, «continuano a insultarmi strumentalizzando anche una giornata come quella di oggi dedicata alla memoria del massacro di milioni di ebrei e migliaia di italiani ad opera di un regime vero che ammazzava davvero. Hanno insultato la memoria di quei morti, paragonando il controllo dell’immigrazione ai campi di sterminio». «Dovrebbero solo aver vergogna », ha proseguito, «paragonare una fase di storia che grazie a Dio non tornerà mai più con quello che è il rispetto delle regole. È giusto onorare la memoria delle vittime della Shoah così come sarà giusto tra poche settimane onorare la memoria delle vittime delle foibe, massacrate dai comunisti ». Poi è tornato a parlare dell’Abruzzo: «La sinistra ha chiuso gli ospedali ma sul diritto alla vita e alla salute non si possono fare risparmi. Risistemeremo le strade, le ferrovie, le scuole senza promettere miracoli, ma piano piano, faremo tutto quello che c’è da fare. Non ho l’arroganza di venire a Sulmona dicendo votate Lega e ci saranno soldi per tutti, case per tutti, posti di lavoro per tutti». E poi ha fatto una raccomandazione a valorizzare il made in Italy e a sostenere i prodotti abruzzesi. «Anche fare la spesa è un atto politico», ha affermato. «Io ve lo chiedo con forza: comprate italiano perché mangiare italiano è un atto politico, sosteniamo la nostra agricoltura, i nostri commercianti e i nostri piccoli imprenditori che sono la forza di questa Italia e di questo Abruzzo. Finalmente siamo andati in Europa, a difendere il made in Italy e i prodotti della terra italiana, perché ne avevamo piene le scatole dei pomodori tunisini, la carne di qua, l’olio di là, il grano canadese». Infine ai candidati della Lega ha raccomandato di «non fare come quelli del Pd che una volta eletti si sono chiusi negli uffici della Regione, ma di portare le scrivanie degli assessori e del presidente in piazza per ascoltare i cittadini». Alcuni giovani, per un momento durante il comizio, hanno issato cartelli con slogan inneggianti alla solidarietà e all’accoglienza, provocando la reazione, tra stizza e ironia, del ministro. Con autografi e selfie, Salvini si è intrattenuto con i fan fino a tardi in piazza XX Settembre, prima di partire verso Avezzano dove in 800 lo hanno accolto nel Teatro dei Marsi, altre 150 persone sono rimaste fuori. Il 30, il leader della Lega torna in Abruzzo.

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