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Pescara, 19/04/2024
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Data: 29/01/2019
Testata giornalistica: Il Messaggero
La Meloni: «Stiamo crescendo alle elezioni non ci sarà partita». Marcozzi: «Gli avversari zero tituli per governare»

L'AQUILA Giorgia Meloni sembra quasi non credere ai propri occhi quando le mostrano il robot che proietta operatori avatar in grado di muovere perfettamente occhi e bocca: «Potrei usarlo per i miei comizi?». E' uno dei gioielli tecnologici che la Spee, l'azienda aquilana di Luciano Ardingo, utilizza per gestire a distanza servizi di portierato o guardiania. La leader di Fratelli d'Italia, accompagnata dal candidato presidente alla Regione, Marco Marsilio, dal sindaco Pierluigi Biondi e dal coordinatore abruzzese del partito, Etel Sigismondi, nel proseguo della sua full immersion abruzzese tocca con mano così una delle eccellenze del territorio. Occasione utile per ribadire la sua fiducia nel voto ormai alle porte: «Qui possiamo essere il secondo partito della coalizione - dice - la nostra crescita è continua e costante. Crediamo che alle Europee potremmo essere il secondo partito in Italia. Vogliamo fare di Fratelli d'Italia il punto di riferimento per chi non ha una casa. Sono ottimista. Legnini? Non sottovaluto mai gli avversari, ma l'entusiasmo che stiamo riscontrando ovunque ci fa pensare che non ci sia partita. Siamo qui per raccontare un Abruzzo diverso rispetto al centrosinistra che ha governato fino a oggi. La visita di Berlusconi? Mi sembra che sia stato accolto bene ed è giusto: qui all'Aquila è il simbolo di un centrodestra capace, risolutivo, efficace. Se confrontiamo il terremoto del 2009 con i disastri ancora aperti del 2016-2017 vediamo una distanza importante».
C'è anche spazio per il dualismo tutto aquilano tra Liris e Ricciuti, inseriti nella stessa lista provinciale: «In ogni campagna elettorale ho visto candidati competitivi. E' una buona cosa che ci sia una forte competizione. In questa fase c'è grande attaccamento per Fratelli d'Italia che non ha investito in nessuna regione come qui in Abruzzo». Dalla Spee al Progetto Case di Pagliare di Sassa il passo è breve. Qui vive una famiglia che è stata costretta a fuggire dal sisma di Amatrice, ma nonostante il dramma è riuscita, quasi per miracolo, a fare di questo una fortuna. Lo racconta Roberta, costretta ad affrontare le difficoltà dell'autismo che colpisce suo figlio, appena 12 anni: «E' come se quel terremoto fosse stata una vincita per me. Qui ho trovato un mondo: da stare a casa 24 ore su 24 con lui, senza poter fare una doccia se non in presenza di qualcuno, ad arrivare qui, con lui che esce la mattina e torna la sera. E' migliorato tantissimo».
Biondi e Bignotti snocciolano le cose fatte in tema di inclusione e disabilità. E la Meloni assicura ulteriore sostegno, investendo Marsilio. Il finale della giornata è a palazzo Fibbioni, con i sindaci: «Quello che è emerso è che se per L'Aquila c'è ancora un lavoro importante da fare, la ricostruzione per il centro Italia è invece completamente ferma. Fratelli d'Italia lavora con questi sindaci per accelerare le procedure e garantire che ci siano risorse, umane e non solo, per poter ricostruire. E voglio dire ad Alessandro Di Battista, che in tv si chiedeva perché si parli tanto di immigrati e poco di terremotati, di rivolgere questa domanda al sottosegretario competente, che è un uomo del M5S. È evidente che possono fare di più». Intanto ieri curiosa polemica su Berlusconi, che in un'intervista a Onda Tv ha detto che Marsilio «non» può vincere le elezioni. Caso smontato da Nazario Pagano: «Un evidente errore, cose che possono accadere. Ha dichiarato tutto il giorno a più riprese che Marsilio è la persona giusta».

Marcozzi: «Gli avversari zero tituli per governare»

PESCARA Sara Marcozzi si affida alla metafora sportiva per incalzare gli avversari e, citando l'ex tecnico dell'Inter, Josè Mourinho, si invola in contropiede: «Legnini e Marsilio hanno zero tituli per governare l'Abruzzo». Un affondo durante il forum dell'Ansa che si è tenuto nella redazione di Pescara, dove i giornalisti hanno incalzato la candidata del M5s sui fronti più accesi della campagna elettorale. Marcozzi ha sottolineato che i suoi avversari di centrodestra e di centrosinistra si ripresentano dopo avere approvato insieme la Fornero, vantando grandi esperienze. «In realtà - ha osservato - abbiamo sotto gli occhi 20 anni di disastri e un Paese che va a rotoli. Questi sono i risultati? Questi sono i titoli per governare?». Un altro affondo è riservato a Legnini: «E' a capo di una coalizione, dicono, di centrosinistra: mi chiedo come faccia a votarlo chi è di sinistra, io la sinistra non ce la vedo proprio». La domanda posta dalla candidata del M5s è: «Chi è davvero di sinistra, come fa a mettersi col Pd? Penso - ha aggiunto - a Enrico Raimondi a Chieti, o a Alessandro Lanci, protagonista delle lotte contro Ombrina, che ha dichiarato che lo stop alle trivelle è merito dell'emendamento di Legnini, che stava al Csm da anni». In realtà sulla questione trivelle, lo stesso Legnini ha spiegato di avere espresso un chiaro no alle piattaforme di fronte la costa dei trabocchi quando, in un contesto altissimo, gli era stato chiesto di esprimere un parere: «Cliccai sul sito della costa dei trabocchi, feci vedere la foto che appare a tutti sul web, e dissi: qui no. Qui mai». Un altro affondo della candidata del M5s è arrivato sulla composizione delle liste delle due coalizioni avversarie: «Centrodestra e centrosinistra sono equivalenti in tutto, riciclati ovunque, con liste civiche che sono una truffa per rastrellare voti».

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