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Pescara, 18/04/2024
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Data: 30/01/2019
Testata giornalistica: Mapero'
Lo stupro e l’altro Abruzzo. “Vaffanculo stronza, ti dovrebbero stuprare”, e un altro, di rimando: “Magari alla Nannarone gli piace”.

“Vaffanculo stronza, ti dovrebbero stuprare”, e un altro, di rimando: “Magari alla Nannarone gli piace”.

Chiamiamo le cose col loro nome, nessuna censura, nessun giro di parole, non serve girarci troppo intorno: hanno scritto proprio così. Che si riferissero a me o a Teresa Nannarone non importa, cambia poco. E allora bisogna inchiodarli alle loro responsabilità (alla vergogna no, quella non ce l’hanno): questi sono i due commenti che sono apparsi ieri mattina su Facebook sotto il post di Maperò dedicato a Teresa Nannarone, l’avvocato di Sulmona che ha avuto il coraggio di esporre alla finestra del suo studio lo striscione con la frase di Ovidio durante il comizio di Matteo Salvini. “Empio è colui che non accoglie lo straniero”. Coraggiosa, Teresa.

Ma il post no, non è piaciuto alla signora Maria Di Pietro, chiamiamola signora, che ha commentato incitando allo stupro, suscitando di rimando la risposta del signor Nico Labano, chiamiamo così anche lui.

Lei con la faccia da massaia e le foto in chiesa con la statua di Padre Pio (e anche con Giorgia Meloni, per la verità), lui con gli angioletti e i paesaggi innevati.

Poco dopo i due si sono accorti di avere suscitato un mare di indignazione, se la sono data a gambe e vigliaccamente hanno cancellato i commenti: no, nessuna parola di scuse o di giustificazione, li hanno proprio cancellati.

Ma noi avevamo fatto in tempo fare gli screenshot, eccoli qui sotto. Io e Teresa Nannarone quereleremo questi due personaggi, e gli eventuali risarcimenti li devolveremo a una onlus che si occupa di migranti.

Perchè questa è l’unica risposta possibile per opporsi al clima di odio e di violenza che questa volta ha colpito noi ma domani chissà, per difendere la libertà di pensiero sia che si esprima con le parole che con gli striscioni. E anche la cultura dell’accoglienza e della solidarietà che ci appartiene e rivendichiamo con orgoglio. Sì, li denunceremo.

Queste sono le parole di Teresa, scritte di getto dopo aver letto gli insulti:

“Senza paura, restiamo umani. Ecco qua. La risposta non si è fatta attendere. Uno striscione, un pensiero, un’idea, un’appartenenza umana, senza distinzione alcuna e senza offesa alcuna, crea una tale inqualificabile reazione. Questo siamo noi italiani? Non credo. Questo è il presente che vogliamo vivere ? il futuro che vogliamo costruire? No, non ci credo. E combatterò affinché ogni mattina, svegliandoci ,ci ricordiamo tutti che siamo UMANI, che siamo Italiani, che siamo Abruzzesi, che siamo persone perbene, contro la violenza, la volgarità, le offese, gli insulti. Contro l’utilizzo di qualsiasi essere umano a qualsiasi fine sempre. Senza paura, restiamo umani”.

Restiamo umani e anche guardinghi, attenti, vigili. Non facciamo più cadere uno spillo in questa melma di livore e di odio, dove il diverso è da respingere e chi non si allinea è da insultare, denigrare, stuprare.

Tantissimi i messaggi di solidarietà che sono arrivati a Maperò e a Teresa Nannarone a partire dalle primissime ore di ieri: amici, colleghi, politici. Ecco l’Associazione stampa abruzzese:

“Un articolo sulla pacifica protesta contro le politiche migratorie del governo, attuata domenica scorsa da una cittadina, con uno striscione recante una citazione di Ovidio, in occasione del comizio di Matteo Salvini a Sulmona, pubblicato oggi sul sito della testata giornalistica Maperò dalla collega Lilli Mandara, ha raccolto frasi violente, volgari, diffamatorie e di aperta istigazione a delinquere nei confronti della collega e della cittadina protagonista della notizia, in due commenti postati su Facebook, poi rimossi dagli autori, comunque identificati. Il Sindacato Giornalisti Abruzzesi esprime piena solidarietà alla collega e alla donna con lei ingiuriata e minacciata, denunciando ancora una volta lo scadimento del discorso pubblico in forme di intolleranza verso la funzione costituzionalmente garantita della libera stampa. Non possiamo più accettare, che si debba aver paura di manifestare il proprio pensiero. Dobbiamo difendere il diritto di critica e di cronaca, che è nostro e dell’intera collettività, altrimenti siamo tutti a rischio. Il Sindacato Giornalisti Abruzzesi sarà al fianco della collega Lilli Mandara in tutte le iniziative che vorrà assumere contro gli autori delle minacce e degli insulti”.


Sostegno anche dal segretario regionale del Pd Renzo Di Sabatino:

“A nome di tutta la comunità del Partito Democratico d’Abruzzo voglio esprimere la mia solidarietà alla giornalista Lilli Mandara e a Teresa Nannarone, autrice dello striscione sull’accoglienza appeso in piazza a Sulmona in occasione del comizio di Salvini, per gli attacchi barbari, criminali e sessisti di cui sono state vittime. La libertà di parola e pensiero sono valori sanciti dalla nostra Costituzione, valori che scorrono nel dna degli italiani – dichiara Di Sabatino -. Trovo aberrante che una donna, la cui unica “colpa”, secondo alcuni, è quella di aver manifestato in maniera pacata ed educata il suo dissenso verso le politiche sull’immigrazione di questo governo, divenga oggetto di insulti, minacce e maledizioni da parte dei sostenitori del ministro Salvini. Ormai non c’è più possibilità di confronto, di dibattito e neanche di critica educata e pacifica. Perchè questo ha fatto Teresa Nannarone srotolando lo striscione con su scritta una citazione di Ovidio: ha risposto alla volgarità e all’ignoranza con gentilezza e cultura.Non lo possiamo più accettare, non possiamo accettare che qualcuno debba aver paura di manifestare il suo pensiero perchè rischia di vedersi riversato addosso ogni genere di maledizione, insulto e ingiuria. Dobbiamo difendere il nostro diritto di critica, altrimenti siamo tutti a rischio. Gli autori di quei post, quindi, devono essere denunciati e mi auguro per loro una pena esemplare.

Adesso mi aspetto di sentire le parole di solidarietà degli esponenti della Lega Abruzzo. Me lo aspetto e le pretendo a nome di Lilli Mandara, di Teresa Nannarone e di chiunque creda nella democrazia e nel rispetto delle idee, dato che due giorni fa hanno urlato su tutti I giornali la loro indignazione, nel momento in cui alcuni balordi hanno preso di mira la sede elettorale di un loro candidato. La violenza, di qualunque genere, va condannata sempre, non solo quando se ne è vittima. Una loro totale e assoluta presa di distanze sarebbe davvero un gesto di distensione di cui questa campagna elettorale e l’intero Abruzzo ha quanto mai bisogno”.

Romina Di Costanzo, presidente della Commissione pari opportunità provinciale di Pescara:

“E’ davvero è raccapricciante apprendere quanto accaduto oggi a due donne, due professioniste, semplicemente per aver espresso liberamente e in maniera garbata, con mezzi e forme diverse, un loro pensiero. Augurare a una donna lo stupro è incredibilmente agghiacciante e lo è ancora di più se il messaggio arriva da un’altra donna. Siamo davvero preoccupati della degenerazione sociale e del clima di odio e violenza verbale sempre più pervasivo, specie sui mezzi di comunicazione social, in cui la forma espressiva predominante è volta agli attacchi gratuiti rancorosi e volgari, più che alla legittima critica. Bene ha fatto l’avv. Nannarone a presentare querela contro gli autori di questi ignobili attacchi; atti di questo tipo non debbono in alcun modo essere sottovalutati. Come Commissione Pari Opportunità provinciale, abbiamo già da tempo posto attenzione al tema avviando con gli studenti degli istituti superiori una riflessione sull’hate speech, anche alla luce di una ricerca condotta dal dipartimento di sociologia dell’Università d’Annunzio. Riteniamo fondamentale che ognuno contribuisca per il proprio ruolo ad avviare una rivoluzione culturale per contrastare il preoccupante fenomeno. La libertà di parola e pensiero sono valori fondanti e diritti sanciti dalla nostra Costituzione. Pertanto condanniamo qualsiasi forma di violenza e denunciamo l’intolleranza verso la stampa, esprimendo piena solidarietà all’avv. Teresa Nannarone e alla giornalista Lilli Mandara per quanto accaduto”.

In serata anche la solidarietà del candidato presidente del centrodestra Marco Marsilio:

“Condanno convintamente le frasi odiose rivolte contro Teresa Nannarone e Lilli Mandara. Frasi violente e volgari che nulla hanno a che fare con il democratico confronto della campagna elettorale in corso. I comizi e le manifestazioni dei partiti della coalizione di centrodestra vedono la partecipazione civile e pacifica di migliaia di cittadini. Tanto pacifica che ai comizi di Salvini, pur essendo presenti gruppi di provocatori che ostentano cartelli e lanciano slogan polemici contro il leader della Lega, nessuno raccoglie la provocazione”.

E anche Giovanni Legnini, candidato presidente per il centrosinistra:

“Voglio rivolgere un pensiero e manifestare la mia solidarietà a Teresa Nannarone e Lilli Mandara, vittime di messaggi violenti e sessisti che non possono essere accettati. Dobbiamo reagire con forza e contrastare chi la alimenta e chi la tollera. Teresa e Lilli sono donne straordinarie e dobbiamo far sentire con forza e determinazione la nostra vicinanza e il nostro sostegno”

Sì, li denunceremo. Perché il rispetto della vita umana viene prima di ogni altra cosa, perché l’incitamento allo stupro, fatto tra l’altro da un’altra donna, va fermato. Perchè se dalle piazze Salvini agita il suo popolo e sobilla odio e rancore, qui si appenderanno striscioni e si celebrerà l’accoglienza sempre e comunque. Senza paura. Perché questa non è provocazione ma democrazia.

Grazie Maperopolisti, per i messaggi, la vicinanza, la solidarietà, l’amicizia. Vi terremo informati.

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