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Pescara, 20/04/2024
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Data: 15/11/2018
Testata giornalistica: Il Messaggero
Quagliariello pungola il centrodestra «È ora che scegliete il candidato»

L'AQUILA «È ora che si dica una parola». Anche il leader di Idea, il senatore Gaetano Quagliariello, si unisce al coro che si è levato dalla dirigenza locale del centrodestra affinché il tavolo nazionale si riunisca e si esprima finalmente sulla candidatura di coalizione alla presidenza della Regione. Indiscrezioni, tutte da confermare, parlano di un possibile vertice tra Berlusconi, Meloni e Salvini per il prossimo 22 novembre. «È quel tavolo che si deve pronunciare, in fretta, sulla terna dei nomi in campo o su altro ammonisce Quagliariello . C'è stata una scelta partorita a quel livello, non si può far finta del contrario. È per questo che è inutile agitarsi a livello locale». Il riferimento è alle tante tensioni degli ultimi giorni. In particolare alla bocciatura secca dei tre nomi di FdI (Morra, Foschi e Marsilio) che arriva da Forza Italia, emersa dal coordinamento regionale e ribadita già in più circostanze. È probabile che oggi il responsabile abruzzese del partito, Nazario Pagano, torni a sollecitare l'argomento nel secondo vertice con gli omologhi del resto d'Italia, davanti a Berlusconi e Tajani. FdI fa muro, rimarcando che, eventualmente, sarà Giorgia Meloni a decidere eventuali cambiamenti o allargamenti della lista, non altri. La Lega, dal canto suo, non sta a guardare. Il coordinatore regionale Giuseppe Bellachioma, notoriamente pungolo della coalizione, non vuole però rompere: «Non abbiamo notizie né comunicazioni sulla riunione del tavolo nazionale. Noi stiamo usando toni diversi, nel rispetto totale delle decisioni del tavolo nazionale e non chiudendo a ogni possibilità. C'è Foschi, un volto nuovo e certo inesperto, ma che con la giusta squadra accanto può fare bene. Di sicuro il tempo stringe. Nel fine settimana daremo il via alla nostra campagna elettorale, presentando le candidature, magari anche lasciando spazio a contributi esterni, della società civile. Noi mordiamo il freno affinché non si concedano vantaggi agli avversari, anche se vedo i Cinque Stelle molto blandi, nonostante abbiano già il candidato presidente, il centrosinistra addirittura inesistente. Sembra quasi che non si debba votare a febbraio».
Certo, in questo silenzio tombale, fa molto rumore l'assenza di reazioni dei partiti alla discesa in campo di Fabrizio Di Stefano, figura storica dell'area di centrodestra. Nessuno si è azzardato a prendere posizione, pro o contro. E questo testimonia quanto sia delicata la situazione in questo momento. Di Stefano si è detto disponibile a fungere da anello di congiunzione e ha offerto all'intera compagine una soluzione percorribile per uscire da questa impasse.

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