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Pescara, 20/04/2024
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Data: 23/01/2019
Testata giornalistica: Il Centro
La Lega: «Governeremo noi l'Abruzzo». Bellachioma difende Salvini e Marsilio dagli attacchi di Marcozzi e Legnini. Ma avvisa anche gli alleati: noi al comando. E dallo spot di Marsilio sparisce di nuovo la lista Udc-Dc-Idea

PESCARA«Tutti contro la Lega, la Lega contro tutti, tutti hanno paura della Lega perché la Lega fa paura». Ma non è uno scioglilingua per entrare all'accademia "Silvio D'Amico". È Giuseppe Bellachioma che risponde a Giovanni Legnini e Sara Marcozzi e che poi alza il tiro ed estende a tutti, anche agli alleati, l'avviso ai naviganti: «Se il centrodestra vince, la Lega governerà l'Abruzzo con i suoi uomini migliori». Non ce n'è per nessun altro. Chiaro! Ecco che cosa dice al Centro il deputato abruzzese di riferimento di Matteo Salvini: «Le nostre parole d'ordine sono assertività e buon senso».Che significa? «In campagna elettore», spiega Bellachioma, «la Lega esprime le proprie opinioni, i propri candidati e la propria linea, senza bisogno di attaccare gli altri, compresi i 5 Stelle. Perché loro lo fanno? Perché è chiaro che secondo il sentiment popolare la vittoria del centrodestra passa per la Lega».Ma come fa Salvini a dire "l'Abruzzo agli abruzzesi" e poi appoggia il senatore romano, Marco Marsilio? «Le storie hanno una partenza e un ritorno. Non c'è nessun console romano o una regione che si piega ai poteri forti della capitale ma c'è una persona che rinuncia al suo posto caldo di senatore per mettersi in discussione e in gioco per il bene dell'Abruzzo essendo stato, Marsilio, uno di quelli che dall'Abruzzo è dovuto andare via».E come fa, Salvini, a venire e rivenire in Abruzzo sottraendo tempo ai problemi del Paese? «Perché lui può permetterselo, mentre altri che hanno fallito no». E come fa, sempre Salvini, a sostenere l'autonomia speciale delle regioni che finirà per favorire e arricchire il Nord, Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna, e impoverirà l'Abruzzo e il resto d'Italia? «Con la Lega al governo», risponde Bellachioma, «la Regione Abruzzo presenterà il referendum sull'autonomia. Ci agganceremo a realtà pilota come la Lombardia. Ma è chiaro, ovvio e banale, che il concetto d'autonomia è da rapportare al numero degli abitanti: l'Abruzzo non può avere lo stesso riscontro di valore di Lombardia, Piemonte ecc. Il principio però non cambia: tutto ciò che verrà prodotto in Abruzzo sarà restituito agli abruzzesi».E che dice ai 5 Stelle che accusano la Lega di aver fatto salire sul Carroccio anche la "vecchia" politica, quella di Forza Italia e Fratelli d'Italia? «Dico che Salvini si sta spendendo in prima persona perché in Abruzzo la nuova Lega vuole stravincere. Il passato non ci interessa, ci importa solo il futuro. L'Abruzzo sarà governato come la Lombardia e in Veneto». Bellachioma conclude: «La Lega farà un grande risultato perché punta a governare la Regione. Ci stiamo battendo in lungo e largo affinché il centrodestra, attraverso la candidatura del senatore Marsilio, si riprenda la Regione. Ma risulta chiaro, lampante ed evidente che comunque la Lega poi non farà sconti a nessuno e che la Regione Abruzzo sarà governata da noi e dai nostri uomini più competenti».

E dallo spot di Marsilio sparisce di nuovo la lista Udc-Dc-Idea

PESCARADalla lettera all'arcivescovo, ai pomodori per il Pd, all'equilibrismo politico. Marco Marsilio, candidato presidente del centrodestra, risponde all'appello di monsignor Bruno Forte. «Non ritengo che il voto dei cattolici possa orientarsi verso un solo partito e neppure verso un solo schieramento. Sarebbe antistorico», premette Marsilio. «Quanto mai vivi, invece, risultano oggi i temi e le problematiche che si riconnettono alla tradizione cristiana, e più specificamente alla dottrina cattolica», aggiunge riferendosi agli argomenti trattati dall'arcivescovo nel suo appello ai politici. Temi come «le nuove povertà, la fine del Welfare State così come l'abbiamo conosciuto nel Novecento, i crescenti disagi delle zone più periferiche, la distruzione dei corpi intermedi e delle comunità, le conseguenti difficoltà d'integrazione», a cui Marsilio aggiunge «il tema dei mutamenti antropologici derivanti dalla destabilizzazione dei vincoli naturali e le relative conseguenze sul concetto di persona, genitorialità, famiglia». E si impegna, se eletto, a dare risposte a queste emergenze creando una «consulta sulle grandi sfide del Terzo Millennio, nella quale chiamare a raccolta le migliori energie del mondo cattolico e del mondo laico». Ma ieri, Marsilio, ha risposta anche all'avversario Legnini definendolo «invidioso dei ministri e dei leader del centrodestra che stanno venendo in Abruzzo per supportare la nostra campagna elettorale: se vengono i suoi leader nazionali gli tirano i pomodori».E annuncia che nel prossimo week end arriveranno Giorgia Meloni, i ministri Bussetti e Centinaio, oltre al ritorno di Salvini il 27 gennaio. Ma dall'ultimo spot elettorale di Marsilio che gira in Valle Peligna il simbolo dell'Udc-Dc-Idea è scomparso all'ìmprovviso così come, pochi giorni fa, era riapparso. La spiegazione è semplice: il post annuncia l'appuntamento elettorale di domani a Pratola Peligna, città del sindaco Antonella Di Nino che non sopporterebbe di vedere il simbolo dell'Udc perché le evoca la candidata Marianna Scoccia, moglie dell'ex assessore Andrea Gerolosimo.Così per Marsilio e la Di Nino qualcuno ha confezionato un equilibrismo politico.

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