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Pescara, 25/04/2024
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Data: 23/01/2019
Testata giornalistica: Il Messaggero
Marsilio: «Dopo il 10 febbraio Pd all'opposizione per anni»

PESCARA Affondi di spada, più che tocchi di fioretto, quelli riservati da Marco Marsilio a Giovanni Legnini nel corso del forum nella redazione pescarese dell'agenzia di stampa Ansa. Il candidato governatore del centrodestra ha attaccato punzecchiando l'alleato di coalizione che Legnini ha cercato di tenere il più possibile dietro le quinte sino ad oggi: «Il 10 febbraio cacceremo il Pd all'opposizione per decenni». E ancora, sulla calata dei big del governo giallo-verde in Abruzzo, che lo sfidante del centrosinistra aveva appellato come «una invasione mai vista prima», riferita soprattutto alla costante presenza del vice premier Luigi Di Maio nelle principali località della regione, a sostegno della candidta del M5S. Presenze seguite a ruota dalle visite in Abruzzo di Salvini. «Legnini - incalza Marsilio - è invidioso dei ministri e dei leader del centrodestra che stanno venendo in Abruzzo per supportare la nostra campagna elettorale: se vengono i suoi leader nazionali gli tirano i pomodori».
Marsilio ha poi affrontato il caso Bussi: «Il ritardo processuale e le prescrizioni per i reati penali non impediscono che le vicende civili vadano avanti: è evidente che chi ha inquinato deve bonificare. La Edison deve bonificare. Se non lo fa deve farlo lo Stato». L'altro scontro è sui rapporti Governo-Regione presenti e futuri. «A Roma - ha osservato Marsilio - ho posto il tema di fare dell'Abruzzo una priorità. Ho avuto l'impressione - ha aggiunto - che dal sisma dell'Aquila in poi, e dai terremoti successivi, l'attenzione dello Stato verso la ricostruzione avesse assorbito tutti i doveri dello Stato. È un fatto che i soldi destinati per lo sviluppo e la coesione siano molto inferiori al peso che la regione ha nel Centro sud. Lo Stato - osserva ancora Marsilio - deve tornare a occuparsi di tutto l'Abruzzo e non solo dell'emergenza che arriva dopo una calamità e una tragedia».
L'altra priorità segnalata dal candidato del centrodestra è la riorganizzazione della rete ospedaliera: «Per certe specialità sono gli stessi cittadini ad essere coscienti che non ci può essere qualità nei piccoli presidi e che le patologie complesse necessitano di centri ospedalieri evoluti. Ma sul territorio devono essere garantite le emergenze». Sui porti, Marsilio ha rimarcato la necessità di mettere a sistema il corridoio Adriatico con l'asse Roma-Civitavecchia, come porta di accesso ai Balcani.
«IO ABRUZZESE»
Replicando a uno dei principali argomenti dei suoi avversari, la carenza di abruzzesità, Marsilio ha infine rivendicato il suo radicamento con il territorio: «Sono abruzzese da generazioni», nonostante sia nato e cresciuto nella capitale. Nonno e genitori sono originari di Tocco Casauria.

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