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Pescara, 23/04/2024
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Data: 24/01/2019
Testata giornalistica: Il Centro
M5S, gli ortodossi vanno all'attacco. Sabato a Pescara esce allo scoperto il gruppo che contesta le scelte dei vertici

PESCARA Non chiamateli dissidenti ma ortodossi che sabato usciranno allo scoperto. Ha il nome di una costellazione, Cassiopea, la fronda dei 5 Stelle che contesta ai vertici di aver tradito i principi fondativi del Movimento. E annuncia la protesta con questa nota diffusa ieri di cui riportiamo i passaggi chiave. «Il momento del voto è l'occasione per fare il bilancio dell'attività politica di una forza che si candida per la seconda volta al governo della Regione. Il M5S è diventato primo partito in Abruzzo grazie all'impegno dei suoi iscritti in base alla promessa che "nessuno sarebbe rimasto indietro" e che ognuno di noi avrebbe avuto la medesima importanza. "Uno vale uno". In cinque anni quel patto è stato sciolto unilateralmente», afferma Cassiopea, «e chi è andato avanti grazie al mandato elettorale, affezionandosi al ruolo, ha lasciato indietro molti, forse troppi (...). Molti uomini e donne che hanno fatto la fortuna del M5S e quella dei suoi rappresentanti pro tempore, si stanno interrogando su ciò che non ha funzionato, decisi a dare un senso all'impegno profuso nel passato, nel presente e che si desidera ribadire per il futuro». Ed ecco la richiesta: «Cassiopea è il nome dato a un gruppo formato da iscritti al movimento di tutta la regione, attraverso il quale, prima di confermare la fiducia per il prossimo quinquennio, chiedere ai candidati il rispetto dei principi fondamentali e la risposta a 5 quesiti. Il primo è prioritario e riguarda i programmi politici e il diritto di rappresentanza negato negli ultimi anni: "in caso di elezione a portavoce regionale, sei disposto a partecipare ad assemblee provinciali mensili convocate dalla base per raccogliere le istanze da tradurre in proposta politica?" È già paradossale, infatti, che siano stati scelti i candidati senza rispettare le regionarie online», afferma Cassipea, «e nemmeno in base a dei programmi che restano sconosciuti anche per la lista a pochi giorni dalle elezioni. Gli altri quesiti saranno resi noti dopo il 26 gennaio. Confidiamo in una risposta chiara in sede pubblica prima del 10 febbraio».

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