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Pescara, 19/04/2024
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Data: 25/01/2019
Testata giornalistica: Il Messaggero
Il no alle trivelle pronunciato a Pescara provoca quasi una crisi di Governo

PESCARA Tutto era nato dalla dichiarazione fatta mercoledì mattina dal ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, in occasione dell'evento organizzato a Pescara dai 5 stelle per lanciare la candidatura di Sara Marcozzi alla presidenza della Regione: «Le trivelle passano dal Via (valutazione di impatto ambientale), poi arrivano sul tavolo del ministro. Voglio dirlo con chiarezza: io non le firmo. Mi sfiduciano? Torno a fare il generale dei carabinieri». Apriti cielo, perché Matteo Salvini l'ha presa malissimo ed è stato necessario un vertice notturno a Palazzo Chigi per riavvicinare i due alleati di governo su una questione delicatissima: le scelte nazionali in materia di approvvigionamento energetico, su cui Lega e M5s sono ideologicamente lontanissimi. Alla fine il premier Conte ha diffuso una nota che sanciva il compromesso raggiunto dal governo giallo-verde: stop per 18 mesi alle nuove autorizzazioni e aumento di 25 volte dei canoni concessori a carico delle aziende impegnate nelle estrazioni di idrocarburi tra Adriatico e Ionio. Il M5s aveva chiesto che l'aumento del canone fosse di 35 volte. Le successive dichiarazioni dei due campi politici hanno confermato la tregua, ma lasciate intatte le distanze. Così, mentre Salvini continuava a punzecchiare l'alleato: «Dopo i no, inizio ad aspettarmi qualche sì», il presidente della Camera, Roberto Fico, ribadiva che la strada segnata dal M5s in campo energetico è quella delle rinnovabili. Il fatto è che la questione trivelle, a cui l'Abruzzo guarda con particolare interesse, è inserta nel Decreto Semplificazione che il Senato avrebbe dovuto discutere nella seduta di oggi, slittata invece a lunedì proprio per consentire alle commissioni Lavori pubblici e Affari costituzionali di mettere a punto le nuove questioni aperte sul caso trivelle. Nello stesso Dl è tra l'altro inserito un altro provvedimento che interessa molto da vicino l'Abruzzo: lo stanziamento di 10milioni di euro a favore delle vittime di Rigopiano, promesso dallo stesso Salvini nella sua recente visita a Pescara. La discussione nell'aula di Palazzo Madama riprenderà lunedì, ma il voto finale sul Decreto Semplificazione è atteso per il giorno successivo: martedì 29. A quel punto ci sarà davvero poco tempo per convertire in legge il provvedimento di Rigopiano, passaggio che dovrà avvenire entro il 12 febbraio. Così le elezioni regionali tornano ad intrecciarsi con le vicende politiche nazionali, in un continuo gioco degli specchi tra Roma e l'Abruzzo. Domani la visita di Berlusconi a L'Aquila rimetterà al centro l'altra grande questione della ricostruzione e del superamento delle emergenze ambientali. Poi c'è il caso autostrade, Bussi. Quello dei porti insabbiati e delle ferrovie lumaca.

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