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Pescara, 20/04/2024
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Data: 27/12/2015
Testata giornalistica: Il Centro
Intervista a Marco Alessandrini - «Abbiamo risanato i conti ora Pescara può ripartire». Alessandrini fa il bilancio dell’anno che sta per chiudersi e annuncia delle novità. La filovia si farà? «Quel progetto presenta delle criticità. Serve un mezzo alternativo ecologico, più leggero e va eliminata la palificazione».

PESCARA Progettazione delle aree di risulta. Risanamento del fiume e del mare. Riduzione delle bollette della tassa sui rifiuti. Mancano alcuni giorni alla fine del 2015 e Marco Alessandrini già pensa all’anno nuovo. Il sindaco ha in mente un programma di rilancio della città. Quello che sta per chiudersi è stato un anno difficilissimo per lui e per la sua giunta. Ha dovuto affrontare un mare continuamente in tempesta. Prima, c’è stato il problema dei debiti del Comune che ha portato l’ente sull’orlo del precipizio del fallimento. Poi, in estate è scoppiata la vicenda della mancata ordinanza del divieto di balneazione che gli è costata un avviso di garanzia. Infine, il caso degli 80 precari di Attiva che hanno già perso o che perderanno il posto a fine anno. Senza contare le polemiche e gli attacchi politici per alcune scelte amministrative criticate persino dalla sua stessa maggioranza. Ma ora Alessandrini sembra aver archiviato il passato e con un certo ottimismo parla del 2016 come se fosse l’anno in cui Pescara potrà finalmente ripartire. Sindaco, cominciamo da un bilancio dell’anno che sta per chiudersi. «Credo che i sindaci siano l’architrave dell’istituzione cui i cittadini si rivolgono per qualsiasi necessità. Ma io so che i problemi si risolvono mettendo la propria faccia». Che cosa le chiedono di più i cittadini? «I cittadini vengono da me per chiedermi soprattutto un lavoro o una casa, ma anche per segnalare qualche disservizio. Le voglio raccontare due episodi che mi sono accaduti. Un giorno una signora mi telefona e mi dice di aver ricevuto una multa dai vigili perché aveva percorso con la sua auto “solo” 15 metri contromano. Un signore, invece, mi ha telefonato a casa a mezzanotte per lamentarsi con me dei rumori che provenivano dallo Stadio del mare. Questo è un paradigma della città. Ricordo, in proposito, che a luglio abbiamo fatto la più grossa pedonalizzazione di sempre in occasione della notte bianca». Quando ha vissuto il momento più brutto? «Sicuramente, l’estate scorsa con il problema della balneazione e dell’ordinanza. Non mi sorprende più il fatto che il frutto dell’attività amministrativa finisca al vaglio della magistratura. Per quell’ordinanza ho subìto un processo mediatico, ma sono contento del fatto che è stato confermato che non c’è stato nessun attentato alla pubblica incolumità. Contro di me è stata fatta una campagna molto violenta, sono state usate parole molto dure». Ma che è successo con quell’ordinanza per il divieto di balneazione, mai resa pubblica? «A fine luglio, c’è stata una falla del sistema, dovuta probabilmente a una carenza di organico. Ecco perché la figura del direttore generale (nominato mercoledì scorso dalla giunta, ndr) è necessaria e indispensabile». Ha mai pensato alle dimissioni? «Gli amici mi domandano spesso: “Ma chi te lo fa fare?”. E io gli rispondo che i cittadini mi hanno affidato un mandato che ho intenzione di portare avanti fino alla fine. I risultati si incominciano a vedere. Abbiamo visto approvare dal ministero e poi dalla Corte dei conti un Piano di riequilibrio che ci ha costretto ad aumentare le tasse per risanare i conti. Un risanamento che poteva essere avviato prima». Qual è stato invece il momento più bello? «Mi ricordo un periodo drammatico. Nel maggio scorso, abbiamo vissuto settimane terribili in cui non si trovava la quadra per sistemare i conti. Mi ha pianto il cuore dover mettere zero in bilancio per la cultura. Mi ricordo, inoltre, giornate a Roma molto impegnative, perché stavamo affrontando il futuro della gente. Ma tutto questo mi ha dato una grande soddisfazione. Un altra tappa importante è stata l’avvio dei lavori per il ponte nuovo». Cosa si devono aspettare i cittadini nel 2016? «Si devono aspettare un anno migliore, perché abbiamo trovato le risorse per avviare un percorso di risanamento. Ci sono 33 milioni per pagare i debiti pregressi. Realizzeremo nuove piste ciclabili e per questo motivo sono già cominciati degli incontri con i cittadini. Ma noi lavoreremo anche su tre ambiti». Quali? «Vogliamo finalmente avviare la progettazione delle aree di risulta sulla base di uno studio fatto di recente. Avviare il risanamento del fiume e del mare individuando, con il coordinamento della Regione, gli scarichi abusivi. Realizzare un’area di compostaggio a Colle Cese per ridurre i costi e quindi rendere meno care le bollette dei rifiuti». La filovia si farà? «Quel progetto presenta delle criticità. Serve un mezzo alternativo ecologico, più leggero e va eliminata la palificazione». Per il traffico e lo smog che farete? «Abbiamo già limitato la circolazione alle auto più vecchie. Il 30 dicembre, faremo una riunione per studiare nuove misure». Una curiosità: ad alcuni lettori è sembrato troppo basso il reddito di 15.830 euro da lei denunciato nel 2013. «Quella è la cifra indicata nel Cud 2014. Nella dichiarazione Unico 2013, riferita ai redditi 2012, era riportato un reddito complessivo di 47.130 euro». Un’ultima domanda, dove passerà le feste? «Dopo il primo dell’anno, andrò alcuni giorni a Lecce, perché lì ho un pezzo di famiglia».

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