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Pescara, 29/03/2024
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Data: 27/12/2015
Testata giornalistica: Il Centro
E’ corsa contro il tempo per 24mila Co.co.pro. Il contratto va convertito. Hanno solo 4 giorni per trasformare la collaborazione in rapporto subordinato. Ma ci sono gli intralci burocratici: «Aiuto, a Pescara uffici aperti solo per tre ore»

PESCARA E’ una corsa contro il tempo quella che si è messa in moto in questi ultimi giorni dell’anno per tutti coloro che hanno un contratto di collaborazione in mano. Sono 24mila i contratti a progetto (Co.co.pro.) attivi in Abruzzo (oltre 650mila in Italia) che dal primo gennaio 2016 non sono più validi. Il dato, stimato da Adecco, società leader nella gestione delle risorse umane, dà un’idea di quanto sia in ballo. Infatti i Co.co.pro, in funzione delle norme introdotte dal Jobs Act, a partire dal 2016, verranno considerati come lavoro subordinato nel caso in cui la prestazione lavorativa fosse personale, continuativa e organizzata dal committente per quel che riguarda orari e luoghi di lavoro: tutte le collaborazioni a progetto con questa modalità e tipologia devono essere convertite entro la fine di dicembre 2015. E nel caso in cui la conversione non venisse attuata, diventa a rischio la continuità lavorativa. Di qui la corsa avviata in questi giorni da parte dei collaboratori precari all’inseguimento in tutta fretta dell’agognata conversione e alle prese con gli immancabili intralci della burocrazia. «Devo trasformare il mio co.co.pro. in indeterminato, sono due giorni che vado all'Ufficio per l'impiego di Pescara ma esso è aperto solo due giorni a settimana e per tre ore», ci scrive ad esempio Fabiana, di Pescara, «è indecente che io non riesca a firmare il mio contratto perché chiudono alle 12 proprio in questo periodo in cui si trasformano i contratti a progetto in indeterminato e ci sono centinaia di persone. Le istituzioni sono sorde. Sono andata dal dirigente e ovviamente non c'era. Solo voi potete darci voce...». Adecco da parte sua fa saperete di aver avviato una campagna di sensibilizzazione per lavoratori e aziende attraverso numerose iniziative e un sito dedicato: http://contrattiaprogetto.adecco.it/ «Il tempo per convertire la posizione contrattuale di questi professionisti non è molto, commenta Andrea Malacrida, amministratore delegato Adecco Italia, «e per questo motivo che abbiamo avviato già da tempo una campagna rivolta ad aziende e professionisti con l’obiettivo di dare una informazione capillare, esaustiva e gratuita delle nuove norme introdotte dal decreto. Adecco», continua Malacrida, «condivide con le aziende le migliori alternative al contratto a progetto per i propri lavoratori e le accompagna nei processi di conversione». Fra le cose da sapere c’è anche quella che a decorrere dal primo gennaio 2016 i datori di lavoro che assumono coloro con cui hanno avuto un precedente rapporto di collaborazione, anche a progetto, o i titolari di partita Iva con cui hanno intrattenuto un rapporto di lavoro autonomo, godono del beneficio dell’'estinzione degli eventuali illeciti amministrativi, contributivi e fiscali legati all'erronea qualificazione del rapporto di lavoro antecedenti. Guardiamolo come un incentivo, piuttosto che a una sanatoria, per fermare l’emorragia dei posti di lavoro. Ma comunque occorre fare in fretta.

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