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Pescara, 25/04/2024
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Data: 30/12/2015
Testata giornalistica: Il Messaggero
Smog, blocchi e targhe alterne sono un flop: Pm10 oltre i limiti. Malgrado le restrizioni sia a Roma che a Milano aumenta l’inquinamento. E Maroni chiede due miliardi al governo .

MILANO È necessario, sostengono alcuni. È inutile, ribattono altri. Di certo non basta: le targhe alterne non ripuliscono l’aria di Roma e dopo il secondo giorno a traffico limitato resta alto l’allarme smog. Il bollettino giornaliero fornito dall’Arpa è impietoso, lunedì il limite giornaliero di concentrazione delle polveri sottili è stato superato in 11 centraline su 13, con i picchi di Cinecittà (92 microgrammi per metro cubo) e Tiburtina (76). L'intervento d'emergenza non ha funzionato, il premier Matteo Renzi ribatte alle critiche: «Sembra che siamo passati dal ”piove governo ladro”, al ”non piove governo killer"». E aggiunge: si può fare di più. Ricordando poi che «l’Italia ha ridotto le emissioni negli ultimi 25 anni di almeno un quarto rispetto al 1990. Non tutti i Paesi europei hanno fatto la stessa cosa».
RECORD A CASSINO

Impegno encomiabile, dicono i Verdi, ma l’aria è avvelenata e le contromisure adottate a Roma non sono all’altezza. «Servono il blocco totale del traffico, più ciclabili e il divieto ai suv. Inoltre si potrebbero creare degli hub per il trasporto delle merci nel centro della città utilizzando, però, i mezzi elettrici», afferma Gianfranco Mascia. Il traffico contingentato tuttavia non ha fallito solo a Roma, ma anche nelle città in cui il blocco è stato totale. Il record è di Cassino, dove le polveri sottili hanno raggiunto il picco di 172 microgrammi, più del triplo della soglia di legge, e a Milano la concentrazione di pm10 è salita rispetto a domenica, attestandosi tra 60 e 67 microgrammi e sforando in tre centraline.
Pare una beffa il dato di Busto Arsizio, cittadina del varesotto dove non è stato attuato alcuno stop: domenica era maglia nera in Lombardia con 126 microgrammi, ieri è scesa a 75. «Questo forse vuol dire che il pm10 non dipende dalle auto che circolano?» ironizza il segretario della Lega Matteo Salvini. Ma per Arpa e Comune è superficiale trarre conclusioni parziali: «Le valutazioni vanno fatte solo dopo le tre giornate di stop».
LA RICHIESTA

Anche se è chiaro a tutti che non basta lasciare le auto qualche ora in garage per salvare le città che soffocano. E la questione non è procrastinabile: nelle zone più inquinate di Roma, come l’Aurelia, si registra un aumento della mortalità del 7%. Ma l'emergenza e' nazionale e ora il fronte dei sindaci si muove compatto. «Occorrono interventi strutturali. Regione Lombardia ne ha già fatti tanti nei passati dieci anni, i livelli di inquinamento allora erano molto più elevati di oggi. Dobbiamo continuare su questa strada», afferma il governatore Roberto Maroni. Servono però le risorse, e oggi Maroni chiedera' al governo di stanziare due miliardi di euro per i prossimi cinque anni. Tre i punti cardine del piano che verrà proposto al tavolo anti smog. Il primo: la richiesta di «ridarci le risorse per il trasporto pubblico locale che ci sono state tagliate». Questione dibattuta sarà anche quella delle soglie automatiche per gli interventi anti inquinamento: la Lombardia non le vuole, altre regioni sono favorevoli. Come il Piemonte, che preme per un sistema di monitoraggio omogeneo per tutte le città. Altro nodo fondamentale è il sostegno al rinnovo del parco mezzi del trasporto pubblico. Oggi a Milano ultimo giorno di blocco, a Roma auto di nuovo in strada senza restrizioni a eccezione dei veicoli più inquinanti. E Sel chiede all’Atac uno sforzo in più: «Mettere subito in circolazione i 52 mini bus elettrici da mesi nei depositi per manutenzione».

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