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Pescara, 25/04/2024
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Data: 02/11/2018
Testata giornalistica: Il Centro
Il caso della Tua diventa nazionale. Ecco l'atto del ministero che risponde all'Abruzzo chiarendo il decreto dignità. Il dirigente ministeriale: «Il decreto dignità non ha modificato l'articolo 19 (comma 2) del decreto legislativo 81 del 2015, meglio conosciuto come "Jobs act" varato dal precedente governo a guida Matteo Renzi. Il Decreto dignità (decreto 87 del 2018, convertito nella legge 96, sempre del 2018), solo da ieri ha cominciato a esplicare i suoi effetti su proroghe e rinnovi».

PESCARA «I contratti collettivi nazionali, territoriali o aziendali stipulati dalle associazioni sindacali più rappresentative sul piano nazionale, potranno continuare a prevedere una durata diversa, anche superiore, rispetto al nuovo limite massimo dei 24 mesi».Ad aprire una falla al Decreto dignità è una circolare (la numero 17 del 31 ottobre) del direttore generale del Ministero del Lavoro, Romolo de Camillis, rilasciato in seguito alla vicenda dei lavoratori interinali di Tua, che diventa un caso nazionale. I precari erano stati rimandati a casa alla scadenza dei contratti a tempo determinato in seguito a un altro parere, quello di Asstra (l'associazione delle aziende di trasporto), secondo la quale, in sostanza, prorogare i contratti avrebbe creato le condizioni per l'assunzione a tempo indeterminato. A rimettere la palla al centro è l'inaspettato parere del dirigente ministeriale, che è persona competente e informata. Un parere che ha già determinato un risultato positivo per i 55 meccanici che potranno tornare al lavoro, almeno fino alla conclusione delle procedure concorsuali già bandite per reperire personale. «Finalmente sul filo di lana si riesce a risolvere positivamente la vicenda dei lavoratori interinali che Tua spa non aveva potuto lasciare al lavoro a causa delle ambigue interpretazioni di legge conseguenti al Decreto dignità», aveva annunciato Maurizio Di Nicola, consigliere regionale con delega ai trasporti, in relazione alla vicenda degli interinali della Tua, la società di trasporto pubblico abruzzese. «Adesso è importante far accelerare la Società di trasporto anche sui concorsi già banditi per trasformare il lavoro somministrato in lavoro stabile. Noi vogliamo», ha aggiunto Di Nicola, «lavoro certo al posto degli slogan propagandistici, sapendo che la dignità e la stabilità al lavoro non si assegna per Decreto. Ringrazio tutto il management di Tua», conclude Di Nicola, «che ha saputo attendere e agire con i minuti contati pur di non disperdere la formazione e la passione lavorativa dei 55 interinali. Nei prossimi giorni, insieme al deputato Camillo D'Alessandro, che molto si è speso in queste settimane a Roma, convocherò nuovamente i lavoratori e l'azienda in Regione per conoscere se ci siano ulteriori sofferenze organizzative e i tempi necessari a espletare i concorsi». Ora, alla luce del parere ministeriale, la partita potrebbe riaprirsi anche per tanti altri lavoratori a tempo determinato: «Con l'occasione», puntualizza il dottor de Camillis, «è utile ricordare che le previsioni contenute nei contratti collettivi stipulati prima del 14 luglio 2018, che - facendo riferimento al previgente quadro normativo - abbiano previsto una durata massima dei contratti a termine, pari o superiore a 36 mesi, mantengono la loro validità fino alla naturale scadenza dell'accordo collettivo». Una circostanza, questa, come sottolinea il dirigente ministeriale, che deriva dal fatto che il decreto dignità non ha modificato l'articolo 19 (comma 2) del decreto legislativo 81 del 2015, meglio conosciuto come "Jobs act" varato dal precedente governo a guida Matteo Renzi. Il Decreto dignità (decreto 87 del 2018, convertito nella legge 96, sempre del 2018), da ieri ha cominciato a esplicare i suoi effetti su proroghe e rinnovi. Prevede un limite massimo di 24 mesi per i contratti a tempo determinato e reintroduce le causali. Salvo, appunto, le diverse disposizioni che potrebbero derivare dalla contrattazione collettiva.

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