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Pescara, 20/04/2024
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Data: 15/01/2019
Testata giornalistica: Il Centro
Lo scuolabus resta fermo. Il Comune non ha i soldi. Il sindaco Di Primio annuncia nuovi tagli alla spesa per far quadrare il bilancio «Non possiamo fare debiti, entro fine febbraio ulteriori riduzioni ai servizi»

CHIETI Il Comune non ha i soldi per lo scuolabus e i pullmini restano fermi: «È innegabile che ci siano ancora sofferenze nei conti del Comune a causa della stupidità di quei consiglieri che hanno votato contro la vendita della farmacia comunale di Filippone ma andiamo avanti», dice il sindaco Umberto Di Primio, «con il prossimo bilancio, che cercherò di far approvare il prima possibile, probabilmente già entro la fine di febbraio, ci saranno ulteriori riduzioni di spesa, continueremo a recuperare i tributi evasi che pesano ancora tanto e rivedremo certamente quei servizi che per anni abbiamo erogato senza la necessaria copertura dei costi come lo scuolabus». Il sindaco torna a parlare così della situazione finanziaria del Comune e annuncia le prossime tappe: «Il prossimo mese sarà dedicato alla costruzione del bilancio». Non è una dichiarazione tecnica: significa che, da oggi alla fine di febbraio, sarà passato al setaccio ogni capitolo di spesa per tentare di risparmiare. E il primo sacrificio toccherà allo scuolabus: il servizio, che dall'inizio dell'anno scolastico non è stato riavviato, potrebbe restare bloccato ancora fino a data da destinarsi. Sembra incredibile ma, da 5 mesi, un Comune di 50mila abitanti e capoluogo di provincia non riesce a far ripartire i pullmini per portare gli alunni all'asilo e alle scuole elementari e medie. E Di Primio lascia poche speranze: «Finché non ci sarà la certezza che riusciremo a coprire i costi del servizio», dice il sindaco, «lo scuolabus non ripartirà perché, altrimenti, significherebbe continuare ad accumulare debiti. Lo scuolabus deve essere un servizio che va incontro alle reali esigenze dell'utenza e non può servire a trasportare gli alunni che abitano ad appena 400 metri dalle scuole. Per ora», dice ancora Di Primio, «stiamo facendo una mappa degli interessati ai servizi». L'indagine conoscitiva per sapere quante sono le famiglie teatine che potrebbero essere interessate al trasporto scolastico è scaduta lo scorso 19 ottobre. Da allora, niente: i pullmini sono rimasti fermi. E il futuro prossimo resta incerto: niente scuolabus, due asili nido su 4 ancora chiusi - «Ma soltanto perché sono in corso lavori e non perché mancano i fondi», assicura il sindaco - e l'amministrazione Di Primio prepara altri tagli ai servizi sociali: «Non saranno scelte impopolari ma scelte di consapevolezza», promette Di Primio, «andranno sicuramente fatte riduzioni di spesa. Di certo, entro il 2020, cioè il termine del nostro mandato, dovremo recuperare il milione e 300mila euro mancanti a causa della mancata vendita della farmacia: sistemare le finanze resta la nostra priorità». Il sindaco non dice che sarà una manovra lacrime e sangue ma la situazione finanziaria del Comune, dopo i richiami della Corte dei conti, è ancora allarmante. E il tema dei tagli, come è già accaduto, potrebbe minare ancora una volta la tenuta della maggioranza di centrodestra risicata a causa delle tensioni interne.

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