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Data: 19/01/2019
Testata giornalistica: Il Centro
Di Maio: ridiamo prospettive ai giovani. Dal lavoro e l'ambiente alle crisi industriali e le trivelle: il leader 5 Stelle spiega il programma di governo di Marcozzi

PESCARA Il vice premier e ministro del lavoro, Luigi Di Maio, è tornato in Abruzzo in occasione del secondo anniversario della tragedia di Rigopiano e a meno di un mese dalle elezioni regionali. Resterà fino a domani. Nell'intervista al Centro anticipa i temi di cui parlerà. Lo scenario elettorale in Abruzzo è cambiato negli ultimi giorni. Il Centrodestra ha perso una delle sue sei liste ma ha la Lega in prima linea; Legnini invece schiera ben 232 candidati. Tutto ciò preoccupa i 5 Stelle?«Il MoVimento 5 Stelle è schierato compatto con Sara Marcozzi, ciò che succede al di fuori non ci riguarda e fa oggettivamente parte di equilibri da vecchia politica di cui non facciamo e non faremo mai parte. Per cambiare davvero serve una prospettiva di coerenza, serietà e capacità nel mantenere le promesse, esattamente come stiamo facendo a livello nazionale avendo portato a casa la Manovra del Popolo, il Reddito di Cittadinanza, Quota 100, una serie importante di sgravi alle imprese, misure per favorire l'imprenditorialità creando addirittura un fondo ad hoc per attrarre gli investimenti e molto altro. Insomma, basta parlare di poltrone, liste, schieramenti, oggi i cittadini possono scegliere la concretezza senza farsi abbindolare da giochi di potere».Lei torna in Abruzzo per la terza volta con un obiettivo: spiegare con la candidata presidente, Sara Marcozzi, i punti principali del programma. Entriamo nel merito: come pensa che si possano risolvere le tante crisi occupazionali nelle industrie?«Anzitutto sono tornato per onorare la memoria delle vittime dell'assurda tragedia di Rigopiano, per dimostrare silenziosamente che lo Stato è presente ed è pronto ad aiutare le famiglie delle vittime. Sul versante della crisi occupazionale, abbiamo iniziato a smontare a livello nazionale quella folle misure che è stata il Jobs Act. Un provvedimento che aveva addirittura tolto, oltre che alla sicurezza di un lavoro stabile, anche fondamentali strumenti alle aziende che consentivano di prendere fiato nel corso di una reindustrializzazione. Sto parlando della cassa integrazione in deroga, appunto, per reindustrializzazione, che ci ha già permesso di risolvere crisi importanti, portando allo stesso tavolo tutti gli attori coinvolti. Da quando mi sono insediato, il Ministero ha lavorato a diversi tavoli di crisi fra cui Ball, Honeywell, L-Foundry, e da ultimo, Blutec. L'impegno sui tavoli di crisi dell'Abruzzo è massimo».Sempre in tema di lavoro, quali prospettive hanno i giovani abruzzesi?«I giovani e in generale tutti i cittadini abruzzesi hanno subito decenni di politiche disattente e prive d'investimenti fruttuosi. La regione Abruzzo dopo la guida del centro-sinistra registra un meno 30mila posti di lavoro. Chi cerca lavoro in Abruzzo ha, grazie a questo governo, un supporto mirato e concreto attraverso il reddito di cittadinanza. Uno strumento che forma nuove professioni, riforma i centri per l'impiego e allo stesso tempo, mentre i lavoratori si formano, non lascia indietro nessuno, perché questo periodo di formazione e reinserimento nel mondo del lavoro viene sostenuto dallo Stato con un reddito fino a 780 euro al mese. La politica ha finalmente rimesso al centro i cittadini, il MoVimento 5 Stelle è pronto a metterci la faccia con tutti i suoi Ministri e tutti i portavoce, sia prima che dopo le elezioni, perché come abbiamo dimostrato le promesse devono sempre essere mantenute».L'ambiente e il turismo, quali sono in merito le idee dei 5 Stelle per la nostra regione?«L'Abruzzo è una regione straordinariamente bella. Sia dal punto di vista naturalistico sia da quello culturale, senza dimenticare la tradizione enogastronomica che rappresenta un'eccellenza assoluta. Per valorizzare tutto questo e permettere agli italiani e naturalmente ai turisti di conoscere queste tipicità, è importante ammodernare l'offerta turistica. Ovvero la possibilità per l'utente di raggiungere informazioni utili sull'Abruzzo e sul suo patrimonio turistico. Per farlo serve comunicazione tra gli enti ed una centrale operativa del turismo. So che su questo Sara Marcozzi e la sua squadra sono al lavoro per un piano serio e concreto che prenderà forma subito dopo l'insediamento».La Lega e il centrodestra in generale dicono sì a trivelle e termovalorizzatori: pensa che su questi temi le elezioni abruzzesi possano indebolire il contratto di governo?«Il contratto di Governo è chiaro, non può essere indebolito ma solo, per volontà di entrambe le parti, aggiornato. Tuttavia, per il MoVimento 5 Stelle esiste un futuro energetico ben al di là del fossile, lo abbiamo dimostrato nel piano nazionale per l'energia e il clima inviato a Bruxelles e che presenteremo ai cittadini nelle prossime settimane. È chiaro che inceneritori - possiamo anche smetterla di chiamarli termovalorizzatori - e trivelle fanno parte di una visione di Paese che appartiene al passato».Autonomia fiscale e legislativa delle Regioni: Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna già lo chiedono al governo. Non c'è il rischio di creare due Italie, una ricca e l'altra povera di cui farebbe parte l'Abruzzo?«No, stiamo dialogando per redigere una riforma che accolga le istanze delle Regioni, ovviamente senza spaccare in due l'Italia. Sono convinto che con le riforme che abbiamo messo in campo in questa Legge di Bilancio avremo un rilancio vero, concreto, che partirà dal mondo del lavoro e delle imprese, la spina dorsale del nostro Paese. Non avverrà in un mese, ma con una prospettiva di cinque anni riusciremo a cambiare l'Italia trascinandola fuori dalle sabbie mobili dei disfattisti, di quelli che hanno sempre detto che non si poteva fare. Politici che ci hanno sempre fatto sentire gli ultimi della classe anche a livello internazionale, da Nord a Sud».Immagini che sia già l'11 febbraio e che dalle urne esca la vittoria di Sara Marcozzi: quale dovrebbe essere in Abruzzo il primo provvedimento di un governo regionale a 5 Stelle?«Bisogna ridare agli abruzzesi la forza di andare avanti, tutto il resto verrà a catena. Per farlo bisogna intervenire sul lavoro. Un cittadino che ha capacità di acquisto e la serenità di arrivare a fine mese permette a tutto il flusso economico e sociale di risalire. Sara Marcozzi è la persona giusta per permettere a questa regione di riprendersi dai risultati di malgoverno durato decenni. Anche in Abruzzo applicheremo lo stesso metodo che abbiamo adottato al Governo, tagliando sprechi inutili, stipendi troppo alti dei consiglieri e tutti gli assurdi privilegi accumulati negli anni. Tutti ci dicevano che non si poteva fare, ma ora quelle misure sono realtà. Siamo la dimostrazione che insieme si possono raggiungere risultati straordinari che nessuno credeva possibili. Sarà così anche per l'Abruzzo».

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