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Pescara, 28/03/2024
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Data: 18/03/2019
Testata giornalistica: Quotidiano del Molise
Autostrada, Niro replica a Iorio: «I molisani vogliono la quattro corsie». L'assessore: «Noi ben presenti sui tavoli romani»

Dopo il frontale attacco dell’ex governatore Michele Iorio all’assessore del “suo” esecutivo regionale Vincenzo Niro, reo, «di aver archiviato l’Autostrada del Molise con troppa facilità e di aver sposato subito l’idea del centrosinistra che predilige una superstrada a quattro corsie», è giunta la replica del diretto interessato.
«Ho letto – ha commentato l’assessore Niro – di rilievi fatti al Governo della Regione Molise e me in particolare, per specifica competenza, in relazione al Decreto Sblocca Cantieri, in corso di definizione da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero delle Infrastrutture, in quanto si registrerebbe un’«assenza del Molise nel dibattito nazionale» che si sta svolgendo intorno all’argomento; inoltre, viene riproposta la questione dell’Autostrada del Molise, che sempre il sottoscritto avrebbe «liquidato con troppa fretta» ed infine si cerca di minimizzare il finanziamento di l0milioni di euro, assegnati dal Ministero per il Sud, per la messa in sicurezza delle aree interne.
Prima di tutto – puntualizza Niro – vorrei rassicurare i molisani sul fatto che il Molise è ben presente sui “tavoli romani”: io stesso, su delega del presidente Toma, momentaneamente all’estero, ho partecipato, lo scorso venerdì 15 marzo, al “Tavolo Sblocca Cantieri”, a Palazzo Chigi, in previsione degli incontri che riguarderanno le singole Regioni, fase per la quale le strutture dell’assessorato regionale stanno conducendo un’attività di dettagliata ricognizione delle opere pubbliche regionali attualmente ancora inattivate o sospese. Per quanto attiene alla questione Autostrada del Molise, mi preme innanzitutto precisare che, come si può rilevare dai resoconti del Consiglio regionale degli ultimi 10 anni, ho sempre espresso una posizione molto cauta sull’argomento, “né di sinistra”, come si legge nei predetti articoli, né di destra, ma accortamente politico-istituzionale, manifestando le mie perplessità sulla legittimità della costituzione della Società Autostrada del Molise, sulla sostanziale esclusione di Campobasso dal tracciato autostradale e soprattutto sulla reale possibilità che si potesse mai avere una effettiva copertura dei costi; perplessità quest’ultima che ha trovato, purtroppo, concreto riscontro, nella Sentenza del Tar Molise pubblicata il 15 maggio 2018, nella quale la stessa Autostrade Molise Spa, sostiene la legittimità del provvedimento di revoca dell’affidamento di progettazione, realizzazione e gestione dell’Autostrada del Molise, alle aziende affidate, “sia per insufficienza dei fondi stanziati, sia per la non sostenibilità finanziaria della proposta presentata dal promoter..”, e lo stesso collegio giudicante prende atto dell’“acclarata insufficienza delle risorse finanziarie..” e valuta “oggettivamente anomala la durata del procedimento dovuta alla estrema complessità delle verifiche di ordine tecnico, economico e dell’iter amministrativo…”; peraltro vorrei anche ricordare che la proposta da me avanzata di una superstrada a quattro corsie, mi pare abbia trovato ampi riscontri positivi, sia tra gli addetti ai lavori che tra i cittadini molisani.
Per quanto concerne i l0milioni di euro ottenuti dal Ministero per il Sud per la messa in sicurezza delle aree interne, vorrei far presente che si tratta di un finanziamento aggiuntivo a quelli già previsti nel Patto per il Molise e, quindi, non capisco il rilievo in negativo.
Infine, mi preme far presente che il Governo regionale, e il sottoscritto per quanto concerne le materie a me delegate, senza particolari proclami, sono presenti negli uffici ministeriali fin dall’inizio del proprio mandato, e quindi da molto prima che si aprisse la questione “sblocca cantieri”, che certamente non dovevamo attendere per aprire trattive, attualmente in pieno corso, volte a risolvere gli annosi problemi del Molise, connessi sia alla realizzazione di interventi infrastrutturali strategici, sia alla semplificazione di farraginosi procedimenti amministrativi».

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