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Pescara, 19/04/2024
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Data: 29/05/2019
Testata giornalistica: Il Centro
Masci: «Partirò dalle periferie per rendere più sicura la città». Il primo cittadino svela i suoi progetti: subito al lavoro per rilanciare il turismo e il commercio

PESCARA Rilancio del turismo e del commercio. Lotta al degrado nelle periferie. Telecamere intelligenti e vigili in servizio 24 ore su 24 per rendere più sicura la città. Sono le priorità che Carlo Masci intende mettere subito in cantiere per dare nuova vitalità a Pescara. Il neo sindaco, appena eletto al primo turno con il 51,33 per cento dei voti, ha le idee chiare su cosa fare e in un forum nella redazione del Centro ha svelato alcuni progetti. Masci, accompagnato dai suoi due figli Angela e Fabio, anche loro avvocati come il neo primo cittadino, ha parlato di tutto: dalle emozioni provate lunedì notte quando ha avuto conferma della sua elezione, ai rapporti con gli alleati, dagli interventi da avviare subito, ai progetti per rendere più bella Pescara. «Ora inizia un nuovo rapporto con la città», ha assicurato. In attesa della sua proclamazione ufficiale, che dovrebbe avvenire lunedì, si è già messo al lavoro per affrontare la prima emergenza: il mercato di via dei Bastioni chiuso dai Nas.Sindaco, come ha trascorso la sua prima giornata dopo l'elezione?«Questa mattina (ieri, ndr) sono stato nei mercati. Prima sono stato a quello di largo Scurti e poi a quello di via dei Bastioni, dove c'è il problema di avviare l'attività esterna provvisoria al mercato. Ho parlato con due dirigenti del Comune, mi hanno garantito che saranno emanate nel pomeriggio le determine per assegnare i box provvisori all'esterno del mercato, in modo da consentire ai commercianti di avviare l'attività all'esterno. Io ho detto che sarò il sindaco che starà poco nel palazzo e molto in mezzo alla strada. Ho cominciato da subito perché ci sono delle emergenze».Si aspettava di vincere al primo turno con un distacco così ampio rispetto alla candidata del centrosinistra Marinella Sclocco?«Inizialmente no, perché c'erano otto candidati sindaco e questo difficilmente permette la vittoria al primo turno. Ma quando ho compilato le liste e ho visto che c'era tanta gente disponibile a fare questa competizione e dopo aver fatto la campagna elettorale vedendo la partecipazione sincera e spontanea delle persone, man mano che sono andato avanti, ho cominciato a pensare che poteva succedere il miracolo di vincere al primo turno. Poi, alla fine, ero abbastanza fiducioso che potesse accadere. È vero che giocavo la partita sul filo di lana, perché otto candidati sono tanti, ma alla fine ce l'abbiamo fatta».A Pescara, sembra che Forza Italia sia riuscita ad arginare l'avanzata della Lega, rispetto alle elezioni europee.«C'è una differenza tra il voto delle europee e quello locale. Su quello locale ha influito di più la pescaresità. Sicuramente hanno dato il loro contributo le liste forti, di partito, ma anche liste civiche. Persone che avevano voglia di partecipare a questo cambiamento. Rispetto ad altre città dove ha prevalso il centrosinistra, qui ha vinto il centrodestra perché c'era gente piena di entusiasmo».Secondo lei, questo risultato è anche un giudizio negativo nei confronti dell'amministrazione uscente?«Il segnale più grande lanciato dall'amministrazione uscente è stato quello che non aveva un'empatia con la città, ha fatto registrare un distacco, tanto è vero che non è stato ricandidato il sindaco uscente e poi ci sono state delle divisioni interne. I primi a pensare che questa amministrazione non abbia portato a termine il suo compito sono stati propri quelli del centrosinistra. Noi, invece, prima di essere colleghi di un gruppo di partiti siamo amici. Credo di essere stato scelto perché sono la persona che può fare sintesi».Il futuro consiglio sarà prevalentemente a trazione leghista, questo potrà influenzare le scelte della futura amministrazione guidata da lei?«Non credo che sarà a trazione leghista, ci sono otto consiglieri della Lega, ma anche cinque di Forza Italia, due di Pescara futura, uno dell'Udc e uno di Amare Pescara. Ovviamente la Lega è il primo partito, ma è stato fatto un programma condiviso da tutti i partiti, quindi ci sono anime diverse che sono state sintetizzate in un programma che risponde al sindaco».Adesso dovrà pensare a formare la nuova giunta: ha già un'idea sulla scelta degli assessori?«Ovviamente, l'idea c'è e ora mi confronterò con i partiti. Il consenso elettorale è un elemento determinante, ma a questo si devono aggiungere la competenza, l'equilibrio, la conoscenza dei problemi. Il centrodestra ha tutte le persone che possono fare gli assessori».Quali saranno i primi interventi da mettere in atto dopo il suo insediamento?«Dovremo innanzitutto capire che cosa è stato messo nel programma dell'amministrazione uscente. Ho già chiamato il sindaco Marco Alessandrini e abbiamo concordato che ci vedremo domani per fare i primi passaggi, anche se informali, perché la proclamazione avverrà lunedì».Nel suo programma il mare è al primo posto, come intende intervenire per renderlo più pulito?«Dobbiamo fare un lavoro specifico per affrontare i problemi da trattare. Il mare è tra questi ed è collegato al fiume. Contatterò subito la Regione per verificare innanzitutto lo stato dei lavori che riguardano i bracci del porto. Cercheremo di accelerare il più possibile la realizzazione dell'opera. Poi dovremo verificare quali sono gli interventi da fare per il depuratore, c'è un bando che scade il 30 novembre. Poi, c'è il problema - che io ho sollevato - dei fanghi depositati al porto turistico che sono lì da cinque anni e vorrei capire perché». Un altro argomento scottante è quello del mercatino etnico. Che cosa farete?«Abbiamo un'idea chiarissima che abbiamo scritto anche nel nostro programma. Pensiamo che gli ambulanti debbano stare tutti quanti insieme. Ci sono diversi ambulanti extracomunitari che già lavorano nei mercati rionali, credo che debbano andarci anche i senegalesi. Ora vedremo le carte per capire in che modo e con quali tempi questo succederà. Il mercatino per noi è un errore dal punto di vista logistico perché è stato messo sotto il rilevato ferroviario e nell'area di risulta che dovrà essere oggetto di una riqualificazione. Quindi, quel mercatino non credo che possa rimanere lì. Quel sottopasso avrebbe dovuto essere utilizzato solo per la viabilità».A proposito di aree di risulta, ripartirete dal progetto dell'amministrazione uscente o ricomincerete da capo?«Il progetto dell'amministrazione uscente non è stato approvato e quindi non esiste, esistono le carte. Le esamineremo per verificare se si potranno recuperare. Intanto, noi pensiamo che i posti auto previsti dall'amministrazione uscente siano insufficienti. Devono essere aumentati anche perché il ponte Flaiano è stato pensato proprio per creare quell'asse preferenziale per arrivare nelle aree di risulta senza passare per il centro e quindi noi dovremo avere oltre 2.500 posti con dei silos con un aspetto estetico che non faccia pensare a dei silos. Quell'area di 13 ettari dovrà anche avere un parco tematico controllato e ci dovrà essere un segno forte attrattivo, su questo sono aperto a qualsiasi confronto e sarò anche pronto ad ascoltare i suggerimenti dell'opposizione. A Pescara ci sono degli interventi da fare per cui sarà necessaria un'intesa globale. L'errore commesso dall'amministrazione uscente è stato quello di portare avanti una proposta senza confrontarsi con la città e con il consiglio. Poi abbiamo contestato quel project financing che affidava per 20 anni i parcheggi della città a un privato. Vogliamo superare anche l'idea delle costruzioni all'interno delle aree di risulta, siamo contrari ad ulteriori cementificazioni».Sull'idea di un nuovo stadio è d'accordo?«A parte che non se ne è parlato più. Io sono un pragmatico e dovrò valutare gli interventi che si dovranno fare. Dovrò sentire la Soprintendenza per capire se gli interventi sullo stadio attuale siano totalmente esclusi o meno. Ma sono aperto a qualsiasi prospettiva».Uno dei punti principali del suo programma è la sicurezza in città, come intende intervenire?«Una città sicura è anche una città attrattiva. Pescara, in passato, è sempre stata un modello per la sicurezza e per il mare fruibile. In questi ultimi cinque anni questi due elementi sono stati offuscati e hanno fatto diminuire la qualità della vita. Ora interverremo innanzitutto sul controllo del territorio con delle telecamere intelligenti che mandino le immagini ad un hub e allertino un operatore quando ci sono delle anomalie. Non con queste che ci sono ora che non riprendono nulla perché sono di vecchia generazione. Poi creeremo il vigile di prossimità, che dovrà diventare un amico del cittadino. Inoltre, ci dovremo muovere subito con gli sfratti nei confronti di quelli che si sono macchiati di reati, oppure sono occupanti abusivi. Lo chiedono a gran voce i cittadini delle periferie. Istituirò un assessore delegato al quartiere, il consigliere delegato al quartiere e un dipendente che dovrà verificare le situazioni. Io stesso mi recherò nei quartieri per parlare con i cittadini, non sarò il sindaco che sta nel palazzo, ma molto in strada».Poi, c'è la questione della manutenzione.«In questi mesi ho girato parecchio e ho parlato con i cittadini, conosco le situazioni. Ci sono zone con l'erba alta. L'emblema della trascuratezza di questi cinque anni credo che sia il filare di lecci secchi di corso Umberto e villaggio Alcyone».Pescara ha la tassazione al massimo per effetto del piano di risanamento finanziario. Si può tentare di ridurre qualche tributo, ad esempio la Tari?«Credo che un amministratore debba fare di tutto per ridurre le tasse ai cittadini. La critica che mi hanno fatto i miei competitor è quella che è impossibile farlo. Ma nel 2007, in un momento difficile per la Regione, sono stato l'unico assessore regionale d'Italia nel periodo peggiore della storia italiana e abruzzese a diminuire Irpef e Irap del 25 per cento. Tenterò tutte le strade anche a Pescara».I cittadini che l'hanno votata che cosa si aspettano, secondo lei?«Innanzitutto, un grande cambiamento e credo che vogliano un sindaco presente sul territorio. Poi, si aspettano il rilancio della città. Noi abbiamo il commercio e il turismo in crisi che hanno inciso pesantemente sull'immagine di questa città, per quanto riguarda la balneazione e anche la vicenda di Ironman con lo spostamento del campo di gara, perché era inquinato. Questa notizia ha fatto il giro d'Italia. Dobbiamo intervenire con misure concrete, perché rischiamo di perdere un tessuto socio economico. In questi anni c'è stato un declino. Pescara dovrà essere bella e attrattiva, perché commercio e turismo si basano su questi due elementi».

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