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Data: 30/05/2019
Testata giornalistica: AbruzzoWeb
Gran Sasso: 124 milioni in tre anni, emendamento commissario al vaglio Mef. Presentata bozza decreto sblocca cantieri. Toninelli, «Ministero deve darci coperture», torna l'incubo del caro pedaggi su A24-A25, Sdp, «Approvare pef», rischio aumento tariffe del 19 per cento

L'AQUILA - Una spesa complessiva di 124,5 milioni di euro in tre anni: è quanto si legge nella bozza di emendamento del relatore al decreto Sblocca cantieri sul commissario straordinario per il Gran Sasso.

Così, valicato l'ostacolo del rischio chiusura del traforo del Gran Sasso, dove si viaggia ancora a 60 chilometri orari, si tenta ancora di trovare la quadra per il commissario straordinario mentre si avvicina sempre di più la data del primo luglio quando, a meno che non si verifichi il "miracolo", ovvero l'approvazione del Pef (Piano economico finanziario) per i viaggiatori di A24 e A25, della concessionaria Strada dei Parchi, arriverà la stangata del pedaggio maggiorato del 19 per cento.

L'emendamento, secondo quanto riferito dal relatore Agostino Santillo (M5s) al termine della seduta, è al vaglio della presidenza e della commissione Bilancio: in particolare, per la definizione dei progetti e per la realizzazione degli interventi strutturali per la messa in sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso "è autorizzata la spesa di 20 milioni per il 2019, 50 milioni per il 2020 e 50 milioni per il 2021".

Il commissario, il cui incarico ha una durata di 3 anni rinnovabili, "può assumere direttamente le funzioni di stazione appaltante e opera in deroga alle disposizioni di legge in materia di contratti pubblici, fatto salvo il rispetto dei vincoli" Ue e si avvale "di una struttura di supporto alle sue dirette dipendenze, per la quale è autorizzata la spesa di 1,5 milioni per ciascuno degli anni 2019, 2020 e 2021. E' costituita anche una "Cabina di coordinamento", presieduta dal presidente della Regione Abruzzo, con compiti di indirizzo, di coordinamento tra i diversi livelli di governo coinvolti, nonché di verifica sullo stato di avanzamento degli interventi".

Ad annunciare la proposta di emendamento era stato proprio ieri il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, al termine della riunione di maggioranza sul decreto Sblocca cantieri, che ha fatto sapere: "stiamo chiedendo un emendamento: il Mef ci deve dare le coperture perché è un emendamento importante".

"La copertura - ha aggiunto - dovrebbe aggirarsi sui 100 milioni, non tutti ovviamente necessari nel 2019, e riguarda la tenuta dell'infrastruttura in sé come traforo".

In questo contesto di incertezza per la messa in sicurezza di quelle considerate arterie strategiche per finalità di Protezione civile, il rischio dell'aumento dei pedaggi, congelato per 6 mesi dopo un lungo braccio di ferro tra Mit e Strada dei parchi, torna così necessariamente in primo piano in vista dell'approssimarsi del 30 giugno, ovvero del termine ultimo di sospensione dell'aggiornamento tariffario indicato nel decreto interministeriale del 31 dicembre 2018.

I sindaci di Abruzzo e Lazio sono già tornati a manifestare nei giorni scorsi a Roma, pur lamentando uno scarso interesse delle istituzioni, e hanno ribadito la necessità di scongiurare gli aumenti sottolineando come non sia stato ancora disegnato un piano concreto per la messa in sicurezza e sul tavolo non siano state ancora stanziate le risorse necessarie per metterlo in pratica.

Nel decreto Sblocca Cantieri resta quindi confermato il commissario straordinario per il Gran Sasso, ma si sta ancora lavorando sulle coperture. Ancora incertezza, quindi, sulle azioni da intraprendere per garantire la salubrità dell'acquifero del Gran Sasso, nel breve e nel lungo termine, senza compromettere la circolazione delle persone e delle merci.

Sdp infatti aveva deciso di chiudere il traforo per non incorrere nell'accusa di reiterazione del reato in riferimento al processo, con udienza in programma il 13 settembre prossimo, in cui è coinvolta con l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e Ruzzo Reti Spa, in merito all'ipotesi di inquinamento della falda acquifera del Gran Sasso.

Secondo il Piano di emergenza predisposto dalla Prefettura dell'Aquila oltre al rischio sismico all'interno dei laboratori dell'Infn, persistono alcune criticità strutturali che riguardano gli stessi laboratori (volte non rinforzate) e i by pass dei tunnel autostradali, privi di porte EI-Sa (resistenti al fuoco a tenuta di fumi freddi). Inoltre in caso di incidente rilevante nei laboratori i contaminanti potrebbero disperdersi in falda, che viene utilizzata da circa 700 mila persone nelle province di Teramo, L'Aquila e Pescara.

Tra l’altro i 192 milioni di euro per la messa in sicurezza sismica dei viadotti inseriti nel decreto Genova, non sono stati sbloccati non essendo stati ultimati i decreti attuativi. Sdp che ha cominciato con fondi propri i lavori su 7 dei 13 viadotti considerati dal Mit in condizioni peggiori, ritiene che l’approvazione del Piano economico Finanziario fermo dal 2013, possa risolvere anche la questione sicurezza.

Strada dei Parchi, già a dicembre 2018, aveva lanciato un appello al Governo nazionale poer scongiurare l'aumento dei pedaggi indicando come soluzione l’approvazione del Piano economico finanziario nel quale, tra le altre cose, è prevista la messa in sicurezza sismica strutturale delle arterie, come previsto nella legge di stabilità del 2012 nella quale dopo il terremoto dell’Aquila del 2009 si sono considerate le due autostrade strategiche in caso di calamità naturali.

"Serve solo la buona volontà del governo - scriveva Sdp -, che si traduce nell’approvazione del nuovo Pef bloccato dal 2013, su cui la Società ha già manifestato la propria disponibilità per arrivare ad una definizione condivisa. L’elaborazione di un nuovo Piano consente di dare certezze sia sul piano dell’adeguamento sismico di A24 e A25 sia su quello degli investimenti necessari, il che si traduce in un doppio vantaggio per gli utenti, con una autostrada ancora più sicura e con una politica degli incrementi dei pedaggi maggiormente contenuti nel tempo".

"Vale la pena di ricordare che in modo autonomo, la società ha deciso di congelare gli aumenti - sottolineava Sdp -, sui quali lo Stato incassa il 57 per cento".

Eppure sul rinnovo del Pef erano stati fatti passi "importanti" ad ottobre 2018 quando, al termine dell'incontro con i vertici del Dipartimento per la programmazione economica presso la presidenza del consiglio dei ministri tenutosi a Roma, si è trovata una quadra su un mega progetto da realizzare in 8-10 anni per un investimento di 3 miliardi e 100 milioni di euro.

"Il passaggio di oggi è stato per noi molto importante, direi fondamentale, perché c'è l'intesa su una questione sul tappeto da anni, un progetto che metterà definitivamente in sicurezza due autostrade strategiche in caso di calamità naturali - aveva spiegato in quell'occasione il presidente di Strada dei Parchi Mauro Fabris -. Abbiamo aderito alla ipotesi di nuovo Pef che ci sono state avanzate: attendiamo ora l'approvazione nelle prossime sedute del Cipe per poi passare all'avvio dei lavori".

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