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Pescara, 18/04/2024
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Data: 03/06/2019
Testata giornalistica: Il Centro
La Lega detta le condizioni «Flat tax o andiamo via». Il vicepremier Salvini ribadisce il suo obiettivo di tagliare le tasse, presto e bene. Uno choc fiscale, assicura, è l'unico modo per il rilancio, senza perdere tempo

ROMA È legato ai sì, purché siano tutti a pronunciarli, e soprattutto al sì al taglio delle tasse, il futuro del governo giallo-verde. A tracciare l'orizzonte per andare avanti è Matteo Salvini che, nel giorno della festa della Repubblica, conficca i suoi paletti nell'alleanza con i 5 Stelle, puntando ancora una volta sul fisco e avvertendo: «Basta liti e polemiche». «Il governo va avanti se mantiene l'impegno di tagliare le tasse, presto e bene - sentenzia il vicepremier appena finita la parata ai Fori imperiali - Con Tria abbiamo ragionato di tasse e Europa, uno choc fiscale è l'unico modo per rilanciare l'Italia». In alternativa, si torna al voto fa intendere «perché non abbiamo tempo da perdere». Intanto da Bruxelles, in attesa del parere di mercoledì alla lettera inviata da Roma sui conti italiani, è il commissario europeo agli affari economici Pierre Moscovici a precisare che «l'Europa è una comproprietà», e quindi bene il dialogo ma «ci sono regole che tutti osservano e non può esserci nemmeno uno che se ne disinteressi». Sulla sorte del governo Conte pendono, insomma, molte incognite. Qualcuna potrebbe scioglierla oggi il premier nella conferenza stampa annunciata per «fare chiarezza», dopo «l'eccitazione» da campagna elettorale che ora va superata per decidere se proseguire l'esperienza dell'esecutivo, e se farlo tutti insieme. Sostenuto dagli incoraggiamenti a non mollare, dai cittadini lungo la parata, Conte ha incassato pure il sostegno del Papa. Di ritorno dalla Romania, Bergoglio ha riferito di averlo incontrato in «una bella udienza», trovandosi di fronte «un uomo intelligente, un professore, che sa di cosa parla». Ha il suono invece di una frenata, sul fronte tasse, quella del governatore di Bankitalia che replica implicitamente a Salvini: «Credo che qualsiasi intervento fiscale vada inserito in un quadro organico di revisione del sistema - spiega, incalzato sulla flat tax -. Occorre riflettere sugli effetti redistributivi degli interventi». In sostanza, piuttosto che misure spot «su una singola imposta», per Visco è meglio concentrarsi su una riforma complessiva del fisco, che premi lavoro e impresa. Sull'argomento tace il Movimento 5 Stelle, preso forse dalla fibrillazione interna innescata dal presidente Roberto Fico che dedica il 2 giugno anche a migranti, rom e sinti. Torna invece il botta e risposta tra alleati dopo lo scontro a Venezia tra una nave da crociera e un battello. Per Salvini l'incidente si poteva evitare, se il Movimento avesse detto sì all'allargamento di un canale e una parte delle navi a Porto Marghera. Una soluzione elaborata l'anno scorso, ricorda il leghista in un comizio a Tivoli. Ma «tutto ciò è bloccato da mesi perché è arrivato un "no" da un ministero romano, e non è un ministero della Lega», rimarca. I 5 Stelle rispondono ricordando che nessuna proposta è mai arrivata: «Se la Lega ha un piano per risolvere tutto, domani lo presenti. Non siamo gelosi». Salvini ribadisce l'impegno ad andare avanti con l'alleato con cui ha «lavorato bene per 11 mesi», prima dell'ultimo, segnato dagli attacchi e dai no, complice la campagna per le Europee. E sul Cdm di venerdì azzarda: «Dovrebbe esserci e sarà approvato il decreto sicurezza bis».

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