Data: 09/12/2007
Testata giornalistica: Il Messaggero
Per Arpa, Sangritana e Gtm slitta a giugno il "taglio" dei cda

PESCARA - Niente tagli alle poltrone dei consigli d'amministrazione delle società di trasporto regionali. Il caso è stato sollevato dal Sole-24 Ore che ha rilevato come Abruzzo e Sicilia siano in ritardo sui tempi della circolare Lanzillotta che prevede una riduzione di consiglieri con un risparmio per le casse pubbliche. La Giunta regionale, con una delibera del 9 luglio scorso, aveva dato ben sei mesi di tempo a Gtm, Sangritana ed Arpa per tagliare le poltrone. Sono 180 giorni che scadranno il 9 gennaio, tra un mese esatto ma, ad oggi, nei cda delle tre società continuano a sedere cinque componenti per un totale complessivo di quindici, senza contare le nove società controllate da Arpa, dove la riduzione è avvenuta passando da quarantacinque a diciotto poltrone. «L'ultimo incontro con l'assessore regionale ai Ttrasporti ci ha lasciato delusi -commenta Gianni Di Cesare, segretario regionale della Cgil- E' stato l'ennesimo incontro interlocutorio ed invece gli abruzzesi chiedono decisioni in tempi rapidi per riorganizzare l'intero sistema dei trasporti». Sistema che, per il sindacato, deve passare dai 10 bacini di trasporto previsti ad uno unico, regionale, che comprenda anche i centri con più di 10mila abitanti «in modo da ridurre la frammentazione, l'inefficienza e le sovrappozizioni. Come si fa? Raggruppando le imprese in modo che ci sia un unico consiglio di amministrazione composto da tre persone». E' la direzione che la Regione intende seguire, ma Tommaso Ginoble, l'assessore con delega ai Trasporti, vuole aspettare ancora. «Vogliamo realizzare, tramite fusione di Arpa, Gtm e Sangritana, un'unica società di trasporti regionale, una sorta di holding -afferma Ginoble- Per questo non abbiamo ancora proceduto con la riduzione del numero dei consiglieri in queste tre realtà». Tempi più lunghi, dunque, dei 180 giorni che scadranno a gennaio: colpa dell'assetto delle società, tutte e tre per azioni, che richiedono una tempistica dettata dal codice civile, mentre per la Gtm c'è anche un problema di fondi: riceve un finanziamento annuale dallo Stato di circa 28 milioni di euro, soldi che, con la fusione, potrebbero essere a rischio. Per il momento, insomma, nessuna riduzione, se ne parlerà entro giugno.

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