Data: 07/06/2006
Testata giornalistica: Il Centro
«La Regione potenzi le ferrovie interne». Il progetto della Cgil: 30 milioni di euro per la linea Sulmona-Carpinone

PESCARA. La data di nascita è fra le più antiche d'Italia: 18 settembre 1897. Ora per la linea Sulmona-Carpinone, una delle più suggestive tratte dell'intera rete ferroviaria italiana, il rilancio tecnologico è a portata di mano. O almeno questo fa presente la Cgil Abruzzo. La Regione Abruzzo sta infatti decidendo in questi giorni la destinazione d'uso dei 35 milioni di euro che il Docup 2000-2006 le ha assegnato per potenziare i trasporti nelle aree di montagna. Un finanziamento coperto in larga parte da stanziamenti statali e comunitari, ma che prevede anche la compartecipazione dei privati per 6 milioni di euro e la possibilità di incassare altri 3 milioni di"premialità" da Bruxelles.
A patto però che entro il 2008 le risorse vengano spese. La somma era stata indirizzata dalla vecchia giunta regionale su un progetto di valorizzazione turistica del comprensorio di Monte Greco, a Scanno, decaduta però con una determina dirigenziale a fine 2005. «Ora chiediamo che la Regione si impegni affinché quella somma sia investita sul potenziamento della linea Sulmona-Carpinone, visto che gli altri progetti in ballo sono obiettivamente deboli» spiega Gianni Di Cesare, componente della segreteria regionale della Cgil, che da mesi sta conducendo assieme ai delegati della Filt-Cgil una serie di incontri tecnici con Reti ferroviarie italiane (Rfi).
E proprio la società del gruppo Fs proprietaria delle strade ferrate avrebbe già dato l'okay al progetto: è pronta a investire quei sei milioni di euro di cofinanziamento.
«Anzi, Rfi ha fatto di più», sottolinea Gaetano Iacobucci, coordinatore dei ferrovieri della Filt-Cgil, «perché dal 19 giugno e per tre mesi la linea sarà chiusa per consentire la realizzazione di lavori di ammodernamento in grado di velocizzare i tempi di percorrenza. però necessario che l'investimento deciso da Rfi diventi un moltiplicatore di risorse che sostenga lo sviluppo dell'intero Appennino abruzzese».

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