Data: 06/02/2008
Testata giornalistica: Il Centro
Trasporti, presto la riforma. Scaccialepre (Filt Cgil) «Ipotesi non solo percorribile ma obbligatoria». Ginoble: fusione aziende locali entro la primavera.

PESCARA. Entro la primavera l'assessore regionale ai Trasporti Tommaso Ginoble conta di condurre in porto il progetto di fusione tra le tre grandi aziende regionali di trasporto, Arpa, Sangritana e Gtm, che dovrebbero restare sul mercato con il marchio Arpa. Ginoble ha confermato il progetto nei giorni scorsi. «L'assessore ha accolto le nostre istanze e interviene nel settore strategico che non poteva essere ulteriormente trascurato», ha commentato Rodolfo De Laurentiis, deputato dell'Udc. «Questo settore è un importante fattore di sviluppo e di crescita per la nostra Regione, capace di rafforzare le vocazioni economiche della nostra terra e, soprattutto, valorizzare le specificità territoriali».
Ma il parlamentare dell'Udc non è ottimista, come Ginoble, sui tempi di realizzazione, che giudica troppo ravvicinati, «Occorrerà poi verificare le modalità e le condizioni di attuazione affinché siano tutelate le risorse umane e i livelli occupazionali e utilizzare le professionalità e le esperienze che si sono accumulate negli anni in queste aziende pubbliche.
Un appello a fare in fretta viene dal segretario della Filt Cgil Abruzzo Luigi Scaccialepre: «Nei trasporti bisogna passare dalle intenzioni alle cose concrete. Per una regione di modeste dimensioni come l'Abruzzo», spiega Scaccialepre «è necessario intervenire rapidamente sul sistema di mobilità collettiva (gomma e ferro), eliminando o quantomeno riducendo drasticamente l'anomalia delle sessanta aziende e delle altrettante proprietà che operano nel settore con sprechi e sovrapposizioni. Occorre pensare ad uno scenario che veda all'opera pochissime imprese, ben strutturate, organizzate ed integrate tra loro».
Si tratta dice la Filt-Cgil di un'ipotesi «non solo percorribile ma obbligatoria».
Un secondo punto sottolineato dal sindacato è la qualità del servizio che «in un settore che vive prevalentemente di finanziamenti pubblici» non può essere lasciato alla «decisione autonoma» delle aziende di trasporto. Terzo punto è la costruzione di un sistema di trasporto più attento alle aree interne «che affronti celermente la questione del riequilibrio territoriale e che sia in grado di arrestare lo spopolamento ed il degrado delle zone più disagiate». Un obiettivo difficilmente percorribile, sottolinea il segretario della Fit-Cgil, «se le aziende continueranno esclusivamente a prestare attenzione ai propri bilanci perseguendo interventi miranti a migliorare i soli servizi redditizi».

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