Iscriviti OnLine
 

Pescara, 14/12/2024
Visitatore n. 741.292


 

Data: 03/05/2008
Testata giornalistica: Il Centro
Primo maggio, odissea in treno. Viaggiatori costretti in piedi per ore e stretti come sardine. Non è stata prevista una corsa speciale

SULMONA. Hanno viaggiato per ore in piedi, stretti come sardine, sopportando anche un caldo decisamente estivo.
Sono infuriati i viaggiatori, soprattutto sulmonesi ma non solo, che hanno deciso, il 1º maggio, di spostarsi a Cocullo per il rito dei serpari e a Roma per il concerto di piazza San Giovanni utilizzando il treno per evitare traffico e disagi.
Sotto accusa è finito il treno regionale n. 2373 che parte da Pescara centrale alle 9.17, fa tappa a Sulmona alle 10.19 e arriva nella Capitale alle 12.59.
Nella stazione cittadina, pochi minuti prima che arrivasse il convoglio, erano decine i viaggiatori in attesa sul binario, un afflusso decisamente straordinario, come era prevedibile considerata la giornata di festa e di sole quasi estivo.
Giovani e meno giovani diretti a Roma in particolare per assistere al concerto, sulmonesi e turisti ansiosi di partecipare alla festa di San Domenico a Cocullo: per tutti quanti è stato, senza alcun dubbio, un viaggio da dimenticare.
«Il treno è già arrivato affollato, molte persone erano salite a Pescara e nelle fermate successive», racconta un gruppo di viaggiatori, «ma nella stazione di Sulmona la situazione è precipitata. Il personale di bordo ci ha fatto salire sul treno, ma praticamente non c'era lo spazio vitale».
«Ci siamo sistemati come capitava», aggiungono, «sui corridoi, in piedi negli scompartimenti, appiccicati l'uno all'altro e così fino alla capitale».
Al treno, infatti, non erano stati aggiunti vagoni nonostante il numero dei viaggiatori fosse ben al di sopra della media. Non è andata meglio ai viaggiatori in attesa nella stazione di Goriano Sicoli, dove il convoglio è arrivato alle 10.46, i quali non sono stati fatti salire perchè non c'era più spazio.
«Sembrava di viaggiare in un carro bestiame, anzi forse pure peggio», raccontano alcuni giovani, «eppure tutti i viaggiatori hanno pagato un regolare biglietto, come si può far viaggiare le persone in questo modo?».
Molte persone sono scese nella stazione di Cocullo ma poi il treno è tornato a riempirsi nella Marsica con i viaggiatori diretti a Roma per il concertone sul lavoro di piazza San Giovanni.
Trenitalia, dal canto suo, si scusa «con i viaggiatori che hanno sopportato dei disagi», ma ammette anche che non sono stati rinforzati i convogli.
«Ci siamo attenuti ai normali flussi di viaggiatori», interviene Dario Recubini, addetto stampa della proprietà, «non avevamo segnalazioni particolari tranne le fermate straordinarie a Cocullo. Quando ci sono giornate particolari i disagi si presentano, può essere che qualcuno abbia viaggiato in piedi e ce ne dispiace perché facciamo di tutto per accontentare i nostri clienti».
Per effettuare le fermate speciali a Cocullo Trenitalia ha ricevuto dall'amministrazione comunale circa 1.600 euro ma per predisporre un treno speciale per l'evento ne sarebbero serviti almeno seimila.

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it