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Pescara, 19/04/2024
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Data: 28/06/2009
Settore:
Filt Cgil Abruzzo
SUI TRASPORTI NOMINE A PARTE, È ORA DI CAMBIARE - Dalla Filt e dalla Cgil Abruzzo l'invito a perseguire una vera azione riformatrice: «Nomine con requisiti di competenza, conoscenza ed esperienza in materia trasportistica» - Le proposte della Cgil

I lavoratori dei trasporti delle aziende regionali e l'opinione pubblica in generale, ormai da un paio di mesi, assistono non senza stupore, ad un continuo stillicidio di nomi, di candidature vere, presunte, di incontri, di convocazioni e rinvii. Gli organi di informazione e la carta stampata in particolare, costituiscono la cassa di risonanza di un fatto che potrebbe sembrare del tutto normale come la sostituzione dei Componenti nei consigli di amministrazione di alcune SpA, se non fosse che le società in questione sono società pubbliche regionali i cui posti di comando sono particolarmente ambiti dall'intera classe politica. I compensi per chi amministra queste aziende possono toccare i 65000 ? per un Presidente fino ai 23000 ? per un semplice Consigliere - Gli stipendi dei manager negli enti regionali.

A questo punto non stupisce che i giornali trattino questa notizia con particolare dedizione come se rappresentasse la soluzione primaria ed indispensabile al rilancio delle imprese e dell'intero settore regionale dei trasporti.

«Eppure - si legge in una nota della Filt e della Cgil Abruzzo trasmessa al Presidente Chiodi (nella foto a destra accanto all'Assessore Giandonato Morra) - non è un mistero che si tratti di una logica un po' perversa, perseguita assiduamente e, non a caso, anche dal precedente governo regionale che sulla materia, non ha esitato ad approvare una legge specifica, la n° 27 del 12.08.2005, meglio conosciuta come legge sullo spoil system. L'applicazione di questa Legge - continua la nota - non ha comportato rilevanti miglioramenti al servizio. Il settore è rimasto sostanzialmente ingessato, senza assumere quella capacità di risorsa fondamentale per lo sviluppo regionale e per una migliore qualità della vita e della mobilità dei cittadini abruzzesi. Un'amara constatazione che purtroppo corre parallela al mancato riconoscimento della mobilità e del trasporto collettivo quale diritto universale delle persone al pari del diritto alla salute e del diritto allo studio».
«In questo contesto non proprio favorevole - affermano Luigi Scaccialepre e Mimì D'Aurora - restiamo tuttavia fermamente convinti che il settore abbia bisogno di decisioni urgenti e non procrastinabili. Sprechi ed inefficienze abbinate ad un servizio insufficiente e di bassa qualità rispetto alla forte domanda di mobilità, necessitano, infatti, di un sostanziale processo riformatore».
Pur ritenendo che le nomine non possano rappresentare la soluzione di tutti i mali, non vi è dubbio che vi è una grande occasione per assicurare un vero salto di qualità dell'intero comparto.
«Nel rinnovo e quindi nella la scelta dei futuri consigli di amministrazione e degli organismi dirigenti delle società di trasporto - sostiene la Cgil - ci auguriamo prevalga un sistema radicalmente diverso da quello sin qui adottato. Un metodo innovativo che finalmente valorizzi quei requisiti di competenza, conoscenza ed esperienza in materia trasportistica».
Queste le proposte sulle società di trasporto regionali elaborate dalla Filt e della Cgil Abruzzo ed indirizzate al presidente della Giunta Gianni Chiodi:

Noi siamo a chiedere

- un nuovo sistema che partendo dal principio di separare il più possibile la politica dalla gestione delle aziende, riduca, tanto per cominciare e nel pieno rispetto delle leggi esistenti, il numero dei futuri amministratori. Una scelta obbligata che dovrà essere accompagnata da un mandato chiaro, quello di perseguire quel processo di fusione delle tre aziende regionali (Arpa, G.t.m. e Sangritana) che rientra coerentemente nella logica di riduzione e razionalizzazione degli enti e delle aziende partecipate dalla regione;

- di intervenire immediatamente sulle partecipazioni di Arpa in altre dieci aziende, alcune delle quali caratterizzate da altrettanti consigli di amministrazione, organismi di controllo e dirigenziali. Operare in tale senso significherebbe poter contare su un enorme recupero di risorse che consentirebbe, oltretutto, di evitare spiacevoli tagli sia di natura occupazionale che sui servizi offerti in aree importanti della nostra regione quali il Vastese, la Valle Peligna e la Valle Subequana;

- di ridurre il compenso degli amministratori, di abolire i doppi incarichi, di eliminare le numerose e costose consulenze esterne;

- di favorire processi di aggregazione societaria delle aziende private di trasporto pubblico, per qualificarne i servizi e migliorarne le condizioni di lavoro del personale dipendente

«Nel settore dei trasporti, in definitiva - chiude la nota - va perseguita con urgenza una vera azione riformatrice che il Presidente e la Giunta Regionale, così come hanno più volte manifestato nelle loro intenzioni, hanno l'obbligo di portare a compimento, respingendo le forti resistenze in seno alla politica, dentro i partiti e nelle stesse aziende. Una scelta doverosa anche nel rispetto delle grandi difficoltà che oggi vivono i cittadini abruzzesi».

Rassegna stampa ("il Centro" del 28 giugno 2009)

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