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Data: 15/09/2011
Settore:
Dip. Trasp. Pers. Terra
MANOVRA ECONOMICA, ROVINOSO COLPO AL TRASPORTO REGIONALE - Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti: «Taglio del servizio fino al 50% dei livelli attuali. Ora iniziativa comune con le Regioni» - Preleva il comunicato unitario - Rassegna stampa

La manovra economica approvata definitivamente ieri dal Parlamento assesta un rovinoso colpo al trasporto locale urbano, extraurbano e ferroviario.
Per la parte a carico di Regioni ed Enti Locali, questa manovra somma i nuovi tagli al trasporto locale a quelli già determinati dalla manovra correttiva dell'estate 2010 e cancella i provvedimenti di parziale rifinanziamento successivamente adottati nella Legge finanziaria 2011 e nel decreto "milleproroghe".
Le ragioni sostenute dalla Conferenza delle Regioni, dall'UPI e dall'ANCI sono sacrosante, perché le residue risorse che la manovra economica lascia nella disponibilità delle amministrazioni locali per l'erogazione dei servizi uccidono la mobilità locale collettiva, arriveranno a determinare un taglio del servizio fino al 50% dei livelli a attuali, imporranno pesanti incrementi tariffari, colpiranno così, in modo insostenibile, con il peggioramento del servizio e l'aumento di biglietti ed abbonamenti, l'utenza pendolare, le fasce sociali più deboli, gli studenti, nonché i livelli occupazionali del settore e del sistema dell'indotto di forniture di mezzi e di servizi accessori.
Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti condividono e sostengono le azioni intraprese dalla Conferenza delle Regioni e l'iniziativa di oggi, ci auguriamo simbolica ma comunque senza precedenti, con la quale i Presidenti di Regione "restituiscono" al Governo i contratti di servizio, che non sono più in grado di onorare, quantunque sottoscritti con le aziende di TPL e con Trenitalia.
Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti propongono alla Conferenza delle Regioni di farsi promotrice di una nuova fase di iniziativa che, visti anche i contenuti della manovra economica, riunisca intorno ad un tavolo tutti i livelli istituzionali competenti e le rappresentanze datoriali e sindacali, ai rispettivi livelli confederali e di categoria, per affrontare e delineare soluzioni relativamente:
􀂃 al riassetto finanziario ed industriale del sistema delle imprese del settore attraverso un profondo e rapido processo di integrazione dei servizi ed aggregazione delle aziende, anche sovraregionali, finalizzato a costruire soggetti d'impresa dimensionati a livelli europei;
􀂃 ai livelli di risorse finanziarie e sulla certezza dei relativi flussi necessari alla stabilizzazione e alla prospettiva del settore;
􀂃 alla regolazione delle procedure di affidamento del servizio e dei processi di riorganizzazione dell'offerta;
􀂃 al rinnovo del CCNL e alla definizione di clausole di protezione sociale e dell'occupazione indispensabili ed ormai indifferibili per tutelare, dotandolo di uno strumento per le politiche attive del lavoro, il settore che sta registrando gravi situazioni di crisi sull'intero territorionazionale, che stanno mettendo in discussione il diritto alla mobilità di intere comunità.

"Le ragioni della Conferenza delle Regioni, dell'UPI e dell'ANCI sono sacrosante". E' quanto sostengono unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, in merito all'iniziativa simbolica di restituire al Governo i contratti di servizio sottoscritti con le aziende di TPL e con Trenitalia. "La manovra economica approvata definitivamente ieri dal Parlamento - sottolineano unitariamente le organizzazioni sindacali dei trasporti - assesta un rovinoso colpo al trasporto locale urbano, extraurbano e ferroviario. Per la parte a carico di Regioni ed Enti Locali somma i nuovi tagli al trasporto locale a quelli già determinati dalla manovra correttiva dell'estate 2010 e cancella i provvedimenti di parziale rifinanziamento, successivamente adottati nella legge finanziaria 2011 e nel decreto 'milleproroghe'". Secondo Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti: "le residue risorse che la manovra economica lascia nella disponibilità delle amministrazioni locali per l'erogazione dei servizi uccidono la mobilità locale collettiva, arriveranno a determinare un taglio del servizio fino al 50% dei livelli attuali, imporranno pesanti incrementi tariffari, colpiranno così - sostengono infine i sindacati - in modo insostenibile, con il peggioramento del servizio e l'aumento di biglietti ed abbonamenti, l'utenza pendolare, le fasce sociali più deboli, gli studenti, nonché i livelli occupazionali del settore e del sistema dell'indotto di forniture di mezzi e di servizi accessori".

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