Data: 04/11/2011
Settore:
Trasporto pubblico locale
AGITAZIONI NEL TPL: DOPO PESCARA E FIRENZE TENSIONI ANCHE ALL'ATAC DI ROMA. L'AZIENDA DISDICE GLI ACCORDI AZIENDALI - Il Sindaco Alemanno: «Rinviare i provvedimenti. Occorre un sereno confronto con le parti sociali» - Preleva il video delle contestazioni - La lettera inviata ai 12mila dipendenti Atac - Rassegna stampa

Gtm di Pescara, Ataf di Firenze e Atac di Roma, tre aziende di tpl chiaramente eterogenee per molti aspetti, a partire dalle dimensioni, dal numero di addetti e di utenti trasportati, ma che risultano tuttavia accomunate da un identico fattore legato alla crisi che sta attraversando il settore e che sta determinando reazioni scomposte da parte di quanti sono stati preposti all'amministrazione di queste imprese.

Secondo gli amministratori di queste tre diverse realtà lavorative che operano nel settore del trasporto locale, esiste solo un sistema in grado di fronteggiare questa delicata fase di recessione e soprattutto di riduzione delle risorse, quello di attuare importanti recuperi attraverso forme di penalizzazione dei diritti faticosamente conquistati dai lavoratori.

Ed è cosi che alla Gtm di Pescara, nel marzo di quest'anno , le Organizzazioni Sindacali territoriali si sono viste recapitare atti unilaterali di disdetta di accordi aziendali (Leggi la notizia) disciplinanti l'orario di lavoro e le modalità di trasformazione dei contratti da part time a full time.

Ad un periodo più recente si riferisce un altro analogo episodio accaduto all'Ataf nella quale, appena il mese scorso (Leggi la notizia), il sindaco di Firenze, città che detiene la quasi totalità della proprietà dell'azienda di trasporto, ha indirizzato una lettera ai circa 1300 dipendenti annunciando l'intenzione di voler recuperare dai 5 ai 7 milioni di euro attraverso alcune misure restrittive sui lavoratori quali: riduzione da 84 a 62 giorni di riposo annuo, riduzione del contratto integrativo per un totale complessivo di 4 milioni e un aumento sostanziale delle ore lavorative settimanali con inevitabile riflessi sulle ore di guida effettiva.

Infine c'è il caso più eclatante e clamoroso, anche perchè coinvolge circa 12mila dipendenti: ci riferiamo alla lettera con cui l'ad dell'Atac di Roma Carlo Tosti ha comunicato che l'Azienda è sull'orlo del crac e che il taglio del governo al fondo dei trasporti ha aggravato il bilancio in rosso dell'impresa e che, senza pesanti sacrifici per tutti, il fallimento sarà inevitabile. La "medicina" è la disdetta della contrattazione di secondo livello del personale amministrativo e in parte di quella degli addetti alla manutenzione.

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