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Pescara, 08/11/2024
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Data: 17/06/2009
Testata giornalistica: Il Messaggero
TERREMOTO IN ABRUZZO - Epifani e la Cgil: «In tendopoli gli anziani rischiano la vita». Famiglie, la promessa mancata: «Governo, dove sono i soldi?»

L'AQUILA - Nelle tendopoli dell'Aquila è «emergenza anziani», come da noi rilevato ieri su queste stesse pagine. Ma ora è la Cgil nazionale a scendere in campo, parlando di «un cronicario a cielo aperto». Durissime le parole del segretario nazionale del sindacato, Guglielmo Epifani: «Vogliamo denunciare una condizione che richiede più attenzione, quella dell'alta percentuale di anziani che a due mesi del terremoto vive ancora nelle tendopoli. Debbono avere la priorità in una nuova sistemazione, e vigileremo affinchè questa denuncia non cada nel vuoto». Epifani ha parlato in occasione della presentazione di un'inchiesta realizzata da "Liberetà", il giornale dello Spi Cgil, il sindacato dei pensionati, secondo cui il 70% dei terremotati accampati nelle tendopoli è costituito da persone con oltre 65 anni. Gli ultra-75enni sono quattromila, con grossi problemi per la salute, le condizioni climatiche, l'igiene. La Cgil ha anche preso parte anche alla manifestazione di ieri davanti a Montecitorio. «La situazione è gravissima -ha detto il segretario generale Spi Cgil, Carla Cantone- Bisogna togliere gli anziani dalle tende e dare loro una sistemazione più dignitosa nello stesso territorio dal quale non vogliono separarsi. E, superata l'emergenza-estate, ci sarà l'emergenza-inverno: molti anziani rischiano di non farcela». Lo Spi ha raccolto 500mila euro, destinati alla realizzazione di una struttura sociale.
Altro tema di cui di discute sono gli 800 euro al mese che il Governo aveva promesso ai commercianti ma che, stando alle lamentele degli aquilani, non sono mai arrivati. Un tema riportato all'ordine del giorno da Lucia Lanza con una lettera pubblicata sul sito web de Il Messaggero: «Ho perso la casa e ho perso il lavoro (un negozio e tutto quello che c'era dentro, in "zona rossa"). Ho creduto a quanto più volte detto dai governanti: "Ai commercianti verranno dati 800 euro al mese per tre mesi, come sostegno". Sono passati più di due mesi e non è arrivato niente. Per il primo mese siamo andati avanti grazie ad iniziative di solidarietà e anche di carità. Ora dovremo rivolgerci agli usurai, anche perchè già prima del 6 aprile la situazione finanziaria era piuttosto critica. Altra promessa: "Verranno erogati 400 euro per alcuni mesi, cento euro per ogni componente della famiglia, se sistemati autonomamente" Noi siamo: io, mio marito e due figli di 14 e 9 anni. Promessa mai concretizzata. Che facciamo? E ancora: a settembre inizierà l'anno scolastico. Mio figlio di 14 anni dovrebbe (ma come?) iniziare le scuole superiori. Molti sono i libri da acquistare e molto costosi. Per gente nella condizione sopra descritta i libri dovrebbero essere distribuiti gratuitamente o con forti agevolazioni. Che facciamo?». Una domanda che rimbalza da cittadino a cittadino, dalle tendopoli alla costa: cosa facciamo?



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