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Data: 14/08/2009
Testata giornalistica: Il Centro
«Assalto» al Treno della Valle. Si scatena la polemica sul ripristino del servizio turistico Ok da San Vito, Ecovie contraria: «Uno spreco enorme»

LANCIANO. Continua a suscitare reazioni e commenti il progetto Sangritana di ripristino del Treno della Valle, un'idea rilanciata recentemente dal Cda di via Dalmazia che scatena opinioni contrastanti e adesioni entusiastiche. Come quella ad esempio del Comune di San Vito che guarda al ripristino della linea ferroviaria come «obiettivo strategico fondamentale per promozione turistica e valorizzazione dell'area frentana e della costa».
Secondo l'assessore al turismo di San Vito, Luigi Comini «il progetto si integra naturalmente con la realizzazione della pista ciclo pedonale lungo le aree di risulta dell'ex tracciato ferroviario (la Via Verde da Ortona a San Salvo. ndc) ed è evidente che i costi di smantellamento dei 150 chilometri che si snodano lungo la Valle del Sangro dalla costa ai monti sarebbero superiori a quelli necessari per il ripristino del percorso ferroviario».
Ma non tutti condividono l'entusiasmo. A cominciare dal gruppo ambientalista "Ecovie" che già in passato aveva espresso, assieme al sindaco di Treglio, Roberto Doris, totale disapprovazione per la rimessa su rotaie del folkloristico trenino. «Il progetto di ripristino del Treno della Valle costerebbe come 15 nuovi ospedali - critica il coordinatore dell'associazione Antonio Bianco - l'idea di Pasquale Di Nardo (presidente Sangritana. ndc) e dei suoi miopi sostenitori sarebbe quella di spendere un miliardo e 250milioni per portare in treno qualche turista della domenica. Con meno di 30 milioni - continua Bianco - si può fare di meglio, scindere la Sangritana in due: da una parte quella che fa trasporti e dall'altra quella che fa turismo e che potrebbe allestire sulle linee dismesse una rete di percorsi ciclo pedonali che possono caratteriszzare in maniera decisiva l'offerta turistica della Regione».

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