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Data: 06/12/2011
Testata giornalistica: Il Centro
Il governo riduce i tagli ai trasporti. Dal 70% si passa al 20%. Dal 1º gennaio scatta la liberalizzazione poi tocca alla riforma

I CONTRIBUTI PER L'ABRUZZO Sulmona-Roma, Arpa spiega le scelte e convoca un incontro con i pendolari

PESCARA. Dalla manovra "lacrime e sangue", almeno i trasporti possono trarre un sospiro di sollievo. I tagli annunciati al sistema pubblico locale (treni e autobus) saranno di meno rispetto a quanto previsto: anziché del 70% si arriverà forse al 20%. Questo grazie alla decisione del governo Monti di aumentare la dotazione del fondo nazionale per le Regioni. Una decisione attesa in Abruzzo che si prepara alla prossima liberalizzazione delle linee commerciali e valuta la riforma dell'azienda unica.
«Eravamo stati allertati dal presidente della Conferenza Stato-Regioni Vasco Errani di preparare una delibera con la quale avremmo chiesto il recupero dei fondi dalle attuali accise, ma di fronte al reintegro, sia pure parziale, dei contributi possiamo affrontare con maggiore serenità il discorso della razionalizzazione delle corse e prepararci alla riforma». Giandonato Morra, l'assessore regionale ai Trasporti, malgrado non sappia ancora come la nuova manovra si concretizzi in termini di cifre per l'Abruzzo, non nasconde di aver sorriso nell'apprendere la marcia indietro innescata da Monti per il Tpl (trasporto pubblico locale).
La dotazione del fondo sarà portata a 1.600 milioni di euro (quando erano previsti 400milioni), contro i 1.941 del 2011. Una manovrà che fa respirare il Tpl almeno fino al 2013, quando si tornerà a parlare delle fiscalizzazione dell'intero sistema con i tagli ai contributi. Un anno in cui l'Abruzzo deve affrontare la riforma dove c'è sempre in ballo la fusione delle tre aziende regionali di trasporto (Gtm, Arpa e Sangritana-gomma) in una sola e la liberalizzazione delle linee commerciali (ad esempio la Teramo-Roma, la Pescara-Roma e L'Aquila-Roma) su gomma dal primo gennaio.
La liberalizzazione - che vuole dire apertura alla concorrenza e stop al regime in concessione - interessa anche la Sulmona-Roma, linea sulla quale è divampata la polemica dopo la decisione dell'Arpa di accorpare una sola delle corse in programma con la Avezzano-Roma. L'Arpa oltre a spiegare che c'è stato l'aumento di un collegamento Sulmona-Avezzano, sostiene che nel riassetto complessivo della Sulmona-Roma (dopo l'acquisizione di Paolibus) si è verificato un posticipo di 35 minuti nell'orario di arrivo della corsa che prima partiva alle 8 e che dal 1º dicembre parte alle 8,15.
L'Arpa tuttavia, su sollecitazione di Morra (che sul caso oggi deve rispondere anche a un'interpellanza Udc in consiglio regionale), ha convocato per lunedì un tavolo tecnico con l'associazione locale dei pendolari Federcopa. «L'indirizzo è di trovare insieme delle possibili migliorìe», ripete l'assessore che sottolinea come nel frattempo non sia arrivata da parte dei privati alcuna richiesta sulla Sulmona-Roma.
L'altro appuntamento è la riforma con la la creazione della New.co regionale dei trasporti. Il Pd torna a chiederla con urgenza e il disegno di legge approvato a luglio viene discusso oggi in Quarta commissione consiliare con l'audizione del presidente Sangritana Pasquale Di Nardo. «Vogliamo vedere se il centrodestra è capace di votare contro se stesso», afferma il capogruppo del Pd, Camillo D'Alessandro affiancato dal consigliere regionale Claudio Ruffini e da Tonino Sposetti, resonsabile settore trasporti del partito: «Da luglio ad oggi non si è mosso un passo, perché ci sono divisioni interne: quando togli le sedie, gli sgabelli e le poltrone si litiga sempre».
Se anche la Quarta commissione dovesse decidere per un rinvio, evitando così l'esame del Consiglio per il 13, il Pd non si arrenderà: «Presenteremo di nuovo la legge nella finanziaria, che dovrà essere approvata entro il 31 dicembre». E in attesa della fusione delle società, il Pd auspica l'istituzione di un consiglio di amministrazione unico, con un unico direttore, che consentirebbe una prima riduzione dei costi.

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