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Data: 31/10/2012
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Inchiesta sulla filovia. Russo risponde al pm per tre ore «Credo di aver dimostrato in maniera inconfutabile la mia estraneità»

Il presidente Gtm interrogato su appalto e lavori lungo la strada parco

«Nessun atto è stato fatto da me né prima né dopo l'appalto, del 2006 e l'aggiudicazione dei lavori, nel 2008, della filovia, essendo stato nominato presidente della Gtm nel 2009». Michele Russo è stato ascoltato per oltre tre ore dal pubblico ministero Valentina d'Agostino sull’ipotesi di reato di truffa, falso e abuso d'ufficio nei due filoni d'inchiesta per la realizzazione della discussa opera sulla Strada Parco. «Gli atti successivi alla mia nomina – ha detto – sono di competenza del Rup, e cioè del responsabile unico del ricevimento». Responsabile unico che è poi Pierdomenico Fabiani, anche lui chiamato ieri dal pm per chiarire la sua posizione. Entrambi sono indagati per abuso d'ufficio in concorso con il dirigente della Regione Antonio Sorgi per non aver presentato la Via (Valutazione d'impatto ambientale), ritenuta invece necessaria dalla Commissione Europea che, poche settimane fa, ha dato ragione al Wwf che ne stigmatizzava la mancanza. «Non ero ancora presidente quando nel 2008 la Regione ha detto che lo screening della Via non era necessario – ha proseguito Russo – una decisione che condivido tutt'ora dato che, come si sottolineò all'epoca, nessun filobus in Italia vi è mai stato sottoposto. Il dubbio è nato dai magnetini che sono sotto l'asfalto e che hanno spinto la Ue a riconoscere la filovia come mezzo a guida vincolata. Questi, però, sono quelli che non si possono staccare dal supporto, mentre Filò può essere staccato in ogni momento tanto che ogni sera, al termine delle corse, tornerebbe ad essere parcheggiato nella rimessa della Gtm. La Regione ha sospeso i lavori e ora, come abbiamo sempre fatto li bloccheremo e procederemo allo screening sebbene il dubbio su questo 'vincolo' resti. Il mio unico obbligo era quello di agire in qualità di rappresentante legale di un ente esecutore. È ovvio – ha ribadito Russo – che ogni altra mia attività, quale ad esempio la sospensione dei lavori richiesta a più voci, avrebbe costituito abuso d'ufficio ed usurpazione di pubblici poteri». Il presidente della Gtm ha detto anche di aver consegnato alla procura la documentazione in cui «sono riportate le contestazioni che la Gtm, attraverso il Rup, ha fatto alla capofila appaltatrice dell'Ati: la Balfour Beatty. Spero che ora sia chiara la mia estraneità e il mio totale impegno a stigmatizzare ogni aspetto non conforme all'appalto e al contratto». Russo non ha risparmiato neanche il Wwf criticando la sua opposizione «a un'opera al 100% ecologica» e ha infine chiarito la vicenda del filobus parcheggiato in deposito e nel 2008 mostrato a piazza Salotto: «Non lo abbiamo né accettato né pagato, al contrario di quanto sostenuto da chi ci accusa. È semplicemente un atto di cortesia verbalizzato e contrattualizzato con la ditta».

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