Iscriviti OnLine
 

Pescara, 19/12/2025
Visitatore n. 750.353



Data: 31/10/2012
Testata giornalistica: Il Centro
5 Stelle apre a Crocetta: «Ci seduca» Il neopresidente lancia un Patto per la Sicilia. «Avrò una maggioranza bulgara». Micciché: «Pronti a dire sì»

PALERMO Non pensa di sposarsi come Nichi Vendola («Sono vecchio non mi pigliano più»), né di rinunciare al sesso («Un’invenzione di Klaus Davi»). Dichiara guerra ai dirigenti della Regione, ai 700 consulenti nominati negli ultimi 4 anni da Lombardo che costano 8 milioni e mezzo di euro e annuncia sicuro: «All’Assemblea regionale siciliana alla fine avrò una maggioranza bulgara». Rosario Crocetta il giorno dopo riparte dalle cose dette poche ore dopo la vittoria. Lancia un patto per il risanamento della Sicilia aperto a tutti i deputati «non ai partiti, ai deputati», sottolinea, maggioranze da formare sui provvedimenti. E annuncia alcune linee guida: una legge sui piani regolatori, l’avvio di patti sull’energia solare che potrebbero occupare 24mila persone, politiche di rigore «ma senza macelleria sociale», e prende in prestito un ossimoro di Che Guevara: «Saremo miti con durezza». Intanto però ha sassolini da togliersi dalle scarpe e da scagliare via. Contro Musumeci che non gli ha fatto la rituale telefonata di congratulazioni, contro Claudio Fava e Leoluca Orlando che non hanno voluto allearsi con Pd e Udc e di fatto hanno disperso oltre il 6% dei voti. Orlando, sindaco di Palermo nemmeno cinque mesi fa con oltre il 60% dei voti al ballottaggio, dice che la vittoria di Crocetta è «delegittimata dall’astensionismo». Secca la risposta del neopresidente siciliano: «Quanta gente è andata a votare nel suo ballottaggio? Dovrebbe dimettersi, e sarebbe un bene per Palermo. La scelta di andare da soli è stata distruttiva». A far parte della maggioranza si candida Gianfranco Micciché, Grande Sud e Mpa, ma Crocetta ha già detto niente inciuci e niente «Crocché». «Se Crocetta dovesse chiamare sarei felice di dargli una mano per il bene della Sicilia», dice Micciché. Poi dà del voto al Movimento 5 stelle un’interpretazione interessante: «Sono voti sottratti a noi, avevo capito che c’era forte questo vento dell’antipolitica. Senza Grillo il Grande Sud avrebbe fatto il pieno». Ormai «senza Grillo» è espressione che appartiene a un’altra Italia e un’altra Sicilia. Giancarlo Cancelleri, portavoce regionale di M5S, conferma la decisione annunciata in campagna elettorale: «Rinunceremo alla parte di stipendio sopra i 2500 euro, ci siamo informati, si può fare. E rinunceremo ai privilegi della casta». Quanto alle alleanze il Movimento è chiaro: non se ne fanno. «Ovviamente - dice - siamo pronti a sostenere tutte quelle idee di buon senso per i cittadini. Crocetta parla di alleanza volta per volta sui progetti: noi siamo convinti che si può portare avanti un governo del genere ma devono avere loro la grande capacità di sedurci con delle proposte valide». Ed è un po’ su questo che conta Crocetta che di sé stesso dice «io sono più grillino di loro e l’ho dimostrato e lo dimostrerò». Trasparenza e partecipazione sono le parole d’ordine di Cancelleri che proporrà referendum consultivi per ogni progetto che costi più di 200 milioni di euro, che metterà delle webcam all’assemblea regionale e nelle commissioni perché tutti possano sapere quello che accade. Gli stessi deputati regionali saranno, ogni sei mesi, sottoposti al giudizio degli elettori, via web, e chi dovesse essere bocciato dovrà dimettersi o sarà cacciato dal Movimento. Il vento di rinnovamento porta 15 donne all’Ars, un sesto del totale, mai successo. «E io vorrei che il 50% della giunta fosse al femminile - dice Crocetta – intanto ho scelto l’assessore alla Sanità: sarà Lucia Borsellino».

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it