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Pescara, 19/12/2025
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Data: 31/10/2012
Testata giornalistica: Il Centro
Riordino delle Province - Chieti Provincia sciopero della fame del sindaco a Roma. Cartello al petto Di Primio presidia l’entrata di Palazzo Chigi «Siamo gli unici ad avere i requisiti per restare autonomi»

CHIETI Incontro questa mattina alle 8.30 con il ministro della pubblica amministrazione Filippo Patroni Griffi, Di Primio sospende per il momento lo sciopero della fame. Fascia tricolore e cartello al petto con su scritto «Abbiamo tutti i requisiti, non potete cancellare la Provincia di Chieti», Di Primio è ricorso a un gesto eclatante, quello del rifiuto del cibo a oltranza, ieri davanti a palazzo Chigi, per cercare di sensibilizzare il governo a mantenere la Provincia di Chieti. A Roma sono arrivati anche gli assessori Roberto Melideo e Mario Colantonio, i consiglieri Gianni Di Labio del Popolo di Chieti, Emiliano Vitale, Pdl, Palmerino Di Renzo di Alleanza per Di Primio e Marco Di Paolo del gruppo misto, così come l’avvocato Stefano Marchionno del Comitato civico a difesa di Chieti Provincia, il presidente di Teateservizi Valerio Visini ed Enrico Rispoli del Pdl. «Sospendo fino all’incontro con Patroni Griffi lo sciopero della fame», dice al telefono il primo cittadino, «Chieti, lo ribadisco, è l’unica provincia in Abruzzo ad avere i requisiti fissati dal decreto sulla spending review. Lo abbiamo già detto al ministro Cancellieri e scritto al premier Monti, la soluzione migliore di riordino é quella che prevede tre Province in Abruzzo: L'Aquila, Chieti e Pescara- Teramo, le uniche due che non hanno i requisiti. Il governo non può, per un calcolo ragionieristico, umiliare i territori, negare il futuro a città come Chieti, distruggendone l’economia generata dagli uffici periferici dello Stato, che in città significano circa duemila dipendenti». Non nuovo a questo tipo di proteste, molti in città ricordano lo sciopero della sete per le carenza idrica di fine giugno, il sindaco continua: «Ho tutti i documenti con me . Sono pronto a spiegare le mie ragioni». Solidarietà al primo cittadino è espressa dal presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio. «Sono vicino al sindaco», afferma Di Giuseppantonio, «col quale ho sottoscritto un documento per conservare l’attuale provincia di Chieti come già esistente e con Chieti capoluogo. Se il governo dovesse decidere per l’accorpamento, siamo pronti a fare pressione sul parlamento. Nel frattempo attraverso l’Upi, l’Unione province italiane, ci stiamo organizzando per trovare il sostegno del maggior numero possibile di Province italiane». Critiche da Giampiero Riccardo dell’Idv: «Non si tutela il futuro di Chieti difendendo un ente anacronistico come la Provincia», e Camillo D’Alessandro del Pd che definisce il gesto del primo cittadino «patetico» aggiungendo: «Sciopero della fame a Roma, ma abbuffata di silenzio all’ Aquila davanti a Febbo e Chiodi».

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