Ci sono quattro funzionari di Trenitalia (di cui uno veronese) e 23 imprenditori, per un totale di 14 aziende coinvolte, tra le persone che ieri mattina sono state raggiunte dalla misura di custodia cautelare ai domiciliari nell´ambito dell´inchiesta sulla Procura di Firenze sugli appalti truccati di Trenitalia. Quattro delle aziende coinvolte hanno sede in Toscana, quattro in Lombardia e le restanti in Veneto, Marche, Campania, Liguria, Piemonte e Friuli-Venezia Giulia. Sono state eseguite 27 ordinanze cautelari nei confronti di imprenditori privati e funzionari di Trenitalia , ritenuti responsabili di avere inquinato il sistema degli appalti della società del gruppo Fs. Tra loro Franco Marcazzan, 55 anni, un funzionario residente a San Giovanni Ilarione, in via Boarie, 27. Un funzionario definito dalla procura di Firenze medio-alto, che faceva il «buyer», il compratore, addetto alla direzione tecnica, responsabile della programmazione manutenzione ciclica e acquisti, accusato di aver commesso il reato di turbativa d´asta e rivelazione di segreti d´ufficio. Da ieri mattina il funzionario è ai domiciliari nella sua casa dell´Est Veronese. I reati contestati agli arrestati dal pubblico ministero toscano Giuseppe Bianco vanno dalla corruzione alla turbata libertà degli incanti, all´abuso di ufficio nonchè all´accesso abusivo alle banche date riservate di Trenitalia. E per farlo avevano tutto un loro gergo. Ad esempio chi faceva i calcoli prima di una gara d´asta, come il veronese, era definito nelle intercettazioni telefoniche un «situazionista». Le indagini della Procura di Firenze, affidate alla squadra Mobile ed al compartimento Polfer e relative all´inquinamento degli appalti di Trenitalia attraverso un sistema di corruzione generalizzato andavano avanti almeno dal 2003. Sette invece finora le imprese raggiunte da provvedimenti inibitori. I provvedimenti cautelari hanno riguardato complessivamente - tra ottobre 2011 e gennaio 2012 - i componenti di un vasto cartello imprenditoriale operante in tutta Italia e denominato in gergo «La Fratellanza» che agiva per la spartizione sistematica ed a rotazione degli appalti ai danni di Trenitalia, oltre che ai danni di altri enti di pubblico trasporto, e questo grazie alla corruzione sistematica dei funzionari infedeli e preposti alla gestione delle gare negli enti pubblici di appartenenza. Le indagini hanno consentito di accertare l´esistenza di accordi di corruzione permanenti tra pubblici ufficiali addetti alla gestione delle gare di appalto e 14 aziende attive nel settore dei trasporti ed operanti in tutta Italia, accordi in base ai quali le varie aziende ottenevano comunicazioni riservate dai funzionari Trenitalia infedeli che così li avvantaggiavano nei riguardi delle altre imprese concorrenti. In alcuni casi si è scoperto che alcune aziende venivano, grazie alla complicità dei funzionari Trenitalia infedeli, messe in condizioni di accedere direttamente - attraverso l´utilizzo di password segrete - alle banche dati di Trenitalia. Sono stati, inoltre, evidenziati e documentati numerosi casi di corruzione, consistiti nella ricorrente dazione di somme di denaro ed utilità di vario genere (viaggi, buoni benzina, computer, ipad) da parte delle aziende favorite ai funzionari infedeli. L´operazione ha interessato le province di Firenze, Prato, Ascoli Piceno, Vicenza, Monza, Pavia, Milano, Torino, Bari, Pordenone, Verona, Genova e Napoli. Trenitalia ho già annunciato che si costituirà in giudizio come parte civile per tutelare i propri interessi e ottenere il risarcimento dei danni.