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Data: 02/11/2012
Testata giornalistica: La Repubblica
Pomigliano, la Fornero: "Stop ai licenziamenti" Passera: "La mossa della Fiat non mi è piaciuta"

Il ministro del Lavoro interviene sulla procedura di messa in mobilità di 19 operai per assumere i 135 lavoratori iscritti alla Fiom, chiedendo un passo indietro. Intervista di Sky Tg24 al ministro dello Sviluppo economico. "E' un errore la posizione del Lingotto. comunque c'è la buona notizia che l'azienda ha confermato di non voler chiudere impianti in Italia". Durissimo il Pd: "E' rappresaglia sindacale". Della Valle: "Proteggere il nostro paese da Marchionne e dagli Agnelli"

ROMA - Il ministro del Lavoro Elsa Fornero "invita la Fiat a soprassedere all'avvio della procedura di messa in mobilità del personale a Pomigliano in attesa della verifica di una possibilità di dialogo che non riguardi solo il fatto specifico, ma l'insieme delle relazioni sindacali". Il ministro constata, "con rammarico e preoccupazione la novità della fattispecie che fa evolvere le relazioni industriali nel senso dello scontro e dell'indurimento della contrapposizione; la mancanza di volontà di dialogo di entrambe le parti e l'assenza di una posizione comune da parte sindacale". In questa situazione, conclude la nota, il ministro del lavoro "si adopererà per quanto di sua competenza per fermare l'avvitamento in una spirale nella quale tutti, dai singoli all'intero paese, sono perdenti".

Ed anche il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, critica Marchionne: "Non entro nel merito di decisioni interne, ma non mi è piaciuta la mossa che è stata fatta". Questo il suo commento a Sky tg24 sulla decisione di Fiat di mettere in mobilità 19 operai di Pomigliano. 1

Passera ha poi aggiunto che "è una buona notizia che la Fiat abbia confermato di non voler chiudere impianti in Italia, è importante che siano attivi e produttivi. Dal canto nostro, faremo il possibile perchè siano attivi e produttivi e non quasi fermi come sono oggi. Il gruppo di lavoro che abbiamo avviato per trovare tutti i modi per rendere più facile l'esportazione dal nostro Paese va proprio nella direzione di riempire, arricchire e rendere più competitivi gli impianti manifatturieri in Italia".

Il ministro dello Sviluppo economico ha parlato anche delle ultime decisioni del Consiglio dei ministri: "Aver deciso di
concentrare sul cuneo fiscale parte delle risorse che erano destinate al taglio delle aliquote Irpef va nella giusta direzione. Come spesso succede le proposte del governo possono migliorare attraverso il dibattito parlamentare". Passera ha tenuto a sottolineare che la legge di stabilità "non è stata stravolta". "Filosofia e ragioni della sua struttura - ha concluso - vengono confermate".

Infine ha sottolineato che, rispetto alla crisi, "si cominciano a vedere alcuni elementi positivi" per la crescita "ma aspettiamo di vedere che si consolidino certi fenomeni". "I mercati - ha aggiunto Passera - si aspettano un'Italia che dia continuità agli impegni che in questi mesi ha dimostrato di saper mantenere" per la crescita.

"L'Italia non è stato in passato amica delle nuove imprese", ha aggiunto Passera commentando i dati diffusi oggi dalla Cgia di Mestre che segnala la chiusura di 1.000 imprese al giorno. Ma ora, ha sottolineato, "si è creato un ambiente normativo che ci mette tra i paesi più 'amichevoli' nei confronti dei nuovi imprenditori".

E sulla vicenda di Pomigliano è intervenuto anche lo stato maggiore del Pd: "Quello che avviene a Pomigliano è
terribile e inaccettabile. La Fiat ha messo in atto una vera e propria rappresaglia sindacale: operai riassunti per legge contro operai licenziati. Sarebbe questa la modernità che insegue un'azienda che è stata ed è un simbolo dell'Italia? Sarebbe questa la via del progresso, del futuro, del riformismo che Fiat vorrebbe indicare al Paese cancellando oltre un secolo di conquiste per i diritti e la democrazia?", ha affermato Rosy Bindi, presidente dell'assemblea del Pd e vicepresidente della Camera. "Ma fin d'ora chiediamo al ministro Fornero di farsi sentire, con la stessa fermezza e la stessa energia con cui ha difeso la riforma delle pensioni", conclude Bindi. Anche Bersani interviene con fermezza: "Così la Fiat non fa altro che aggravare i problemi. Bisogna che il LIngotto ragioni diversamente. Non è possibile comportarsi così. Da un punto di vista morale è un cattivo segnale. Io la metto nella categoria morale prima ancora che economica - ha spiegato Bersani - Perbacco, ho capito, si è aperto un problema, si discute, si vede come fare, ma non è che uno che ha fatto un errore, o forse ha commesso una colpa, la scarica dopo due nanosecondi addosso a della gente che ha bisogno di lavorare per mangiare".

Commento al vetriolo da Diego Della Valle: "Bisogna proteggere l'Italia da Marchionne e dagli Agnelli. il Presidente della Repubblica Napolitano e il Premier Monti devono, a questo punto, intervenire e richiamare Marchionne e gli Agnelli al rispetto e al senso di responsabilità che devono al Paese".

E anche la Cisl, per bocca del segretario Raffaele Bonanni, responge l'ipotesi del Lingotto: "Con il licenziamento di 19 dipendenti Fiat per reintegrare 19 iscritti alla Fiom, allo stabilimento di Pomigliano, "i miei iscritti verrebbero danneggiati perchè licenziati ingiustamente, tanto che ci muoveremo per tutelarli". E ribadisce: "Ci muoveremo contro la Fiat"; l'annuncio del Lingotto- conclude Bonanni - "a me non è piaciuto, perchè avviene dopo una importante notizia, quella che gli investimenti continuano".

Dal canto suo, la Fiom è pronta a partecipare a qualsasi tavolo di confronto. "Il ministro del Welfare fa il suo lavoro: ha chiesto alla Fiat di soprassedere e sospendere le procedure di mobilità, ma credo che tecnicamente le procedure di mobilità si possano solo ritirare, non sospendere", afferma, intervenendo al Giornale Radio Rai, il segretario nazionale della Fiom, responsabile del settore auto, Giorgio Airaudo, secondo cui "comunque il ministro fa il suo mestiere, se interviene fa bene; poi vedremo, 'se son rose fioriranno': ora la parola passa alla Fiat".

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