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Data: 02/11/2012
Testata giornalistica: Il Centro
Legge di stabilità, allarme per le pensioni. Bonanni, Cisl: «Con lo scambio Irpef-cuneo fiscale non prendono niente». Pioggia di modifiche, 1600 emendamenti

ROMA Non basta il dietrofront del governo su Iva, Irpef e detrazioni fiscali: dopo essere stata riveduta e corretta dal governo sotto la pressione della maggioranza, la Legge di stabilità si ritrova sepolta sotto una valanga di emendamenti che minacciano di rendere complicato l’iter parlamentare. Sono 1600 le proposte dei deputati piovute in commissione Bilancio, un numero provvisorio se si considera che mancano ancora gli emendamenti dei relatori e quelli del governo: 400 arrivano dal Pd, altrettante dal Pdl, circa 300 dalla Lega, 140 dall’IdV e una novantina dall’Udc, con un emendamento unitario che prevede l’utilizzo dei risparmi realizzati nel sistema previdenziale per il sostegno ai lavoratori esodati. Superato il vaglio dell’ammissibilità, con una prima scrematura, almeno sulla parte fiscale però l’accordo di venerdì tra relatori e governo costringerà i parlamentari a rimettere mano alle loro proposte e a riproporle, a partire da mercoledì sotto forma di sub-emendamento. Mercoledì, infatti, è il giorno in cui il “pacchetto” degli emendamenti frutto dell’accordo sarà presentato in commissione per essere tradotto in norme, prima della maratona che porterà allo sbarco in aula, fissato per il 13 novembre. Con la riscrittura, sancita nel corso di una riunione tra il ministro dell’Economia Vittorio Grilli e i relatori al provvedimento – Renato Brunetta del Pdl, Pier Paolo Baretta del Pd, e Amedeo Ciccanti dell’Udc – viene cancellata la riduzione delle aliquote Irpef per gli scaglioni di reddito più bassi (valore 4 miliardi), ma in compenso viene sterilizzato l’aumento dell’aliquota Iva al 10% (resta quello dell’aliquota ordinaria, dal 21 al 22%), e vengono messe in cantiere iniziative per la riduzione del cuneo fiscale, ovvero la differenza tra l’onere del costo del lavoro e il reddito effettivo dei lavoratori, concentrando così gli sconti su dipendenti e imprese. La stretta su detrazioni e deduzioni, invece, non sarà retroattiva, ma entrerà in vigore solo dal 2013. «Dalla nuova impostazione della manovra possono derivare per il 2013 risorse per circa un miliardo per i lavoratori, che possono diventare più di due se i sindacati faranno l’accordo per la produttività», spiega Baretta. Una parte dei soldi risparmiati sull’Irpef, infatti, aggiunge Brunetta, potrebbero essere usati o per tutto il lavoro dipendente o per la produttività, raddoppiando il fondo già previsto di 1,6 miliardi, in attesa di accordo sindacale. «Bizzarro, è fuori dalla logica destinare risorse a un accordo che ancora non c’è», commenta il segretario confederale della Cgil Danilo Barbi. Per Brunetta possibile anche una progressiva riduzione dell’Imu «fino all’azzeramento: costerebbe tre miliardi, si può fare anche se non tutto subito». Il ministro dello Sviluppo Corrado Passera, intanto, commenta soddisfatto la decisione di concentrare sul cuneo fiscale parte delle risorse destinate al taglio Irpef: «Va nella giusta direzione». Ma la legge, sostiene, «non è stata stravolta: filosofia e ragioni vengono confermate». Tra i leader della maggioranza, rivendicano il miglioramento della legge il segretario del Pdl Angelino Alfano e Pier Ferdinando Casini dell’Udc, ma le voci di dissenso non mancano. «Vedremo se con le modifiche introdotte il saldo sarà positivo o negativo per i lavoratori – dice il segretario della Cisl Raffaele Bonanni – Una cosa è certa: i pensionati non ci guadagnano niente dalla riduzione del cuneo». Secondo il sindacato per l’86,6% dei cittadini, l’effetto della riduzione dell’Irpef avrebbe superato «di gran lunga» quello delle restrizioni su deduzioni e detrazioni. E se Coldiretti e Ance plaudono alle modifiche, critica Confcommercio: «È un passo avanti, ma ancora non ci siamo, perché l’inasprimento dell’aliquota ordinaria colpirà un’amplissima gamma di prodotti, a partire dai carburanti». E la Lega insiste: «Resta una manovra recessiva».

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