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Pescara, 19/12/2025
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Data: 02/11/2012
Testata giornalistica: Il Messaggero
Il Movimento 5 Stelle ora punta sull’Abruzzo. Dopo l’exploit alle regionali in Sicilia

PESCARA - Due i consiglieri comunali eletti in Abruzzo alle ultime amministrative: Manuel Anelli a Montesilvano e Carlo Spatola Majo a Spoltore. Ma in pochi mesi si è rivoltato il mondo e il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo non teme più neanche le vette del Gran Sasso, dopo avere attraversato a nuoto lo Stretto di Messina e scalato il muro del consenso.
Dove potranno arrivare questi ragazzi dai volti pressoché sconosciuti, che si muovono soprattutto sulla Rete, non lo sanno neanche loro. Ma i partiti tradizionali iniziano a temerli e, dopo quanto venuto fuori dal voto in Sicilia, ad interrogarsi: quanti sono davvero, chi li sostiene, che progetti hanno per il futuro?
Massimo Di Renzo, 47 anni, ingegnere chimico residente a Pescara, è uno dei portavoce del M5S e spiega come è organizzato in Abruzzo il piccolo esercito che fa riferimento a Beppe Grillo: «Da noi non esistono cariche vere e proprie, ma solo incarichi. Nel gruppo di Pescara c'è un responsabile amministrativo, uno che organizza le assemblee e un altro che cura la comunicazione web, una struttura molto orizzontale, fluida. Le cariche possono essere revocate in qualsiasi momento».
Ma la comunicazione politica non vive solo attraverso i blog e i social network: «Facciamo delle assemblee dove sono presenti tutti, simpatizzanti e attivisti. Alle ultime amministrative abbiamo eletto due consiglieri comunali, a Montesilvano e Spoltore».
Numeri ad una sola cifra quelli usciti dalle urne, che si riferiscono però al risultato di cinque mesi fa, mentre oggi il movimento di cui Grillo si definisce portavoce è arrivato ad essere il primo partito in Sicilia ed a viaggiare attorno al 20% dei consensi a livello nazionale, stando a quanto affermano alcuni dei più recenti sondaggi. Dove potrà arrivare in Abruzzo? Di Renzo lascia l'interrogativo aperto: «Ci sono gruppi abbastanza attivi a Vasto, San Salvo, Ortona, Lanciano. Nell'Aquilano, a parte la città capoluogo, c'è un altro gruppo molto vivace ad Avezzano. Piuttosto nutrito anche quello di Giulianova, mentre si sta attivando il gruppo di Teramo».
Con quale spirito si milita in un movimento che solo un anno fa arrancava attorno al 3% dei consensi e che oggi, stando ai sondaggi, sembra avere polverizzato perfino il fin qui fortissimo partito di Berlusconi, il Pdl? «Da un lato stiamo vivendo questo periodo con grande entusiasmo. Ma avvertiamo anche il peso della responsabilità. Vediamo che i nostri concetti stanno passando, si stanno affermando talmente tanto da spingere i partiti tradizionali a parlare dei temi a cui teniamo di più».
A proposito di temi, quali sono quelli che vi premono particolarmente in Abruzzo? «La gestione del territorio. E' assolutamente scellerato l'uso che se ne sta facendo nella nostra regione. Non si fa altro che costruire, si getta cemento in modo indiscriminato come se il territorio fosse una piattaforma senza fine. Bisogna invece riqualificare quello che già esiste. La nostra posizione è questa».
Alleanze elettorali e di governo future? «Sono fuori discussione. Questo non significa che non si possa discutere con gli altri partiti. Abbiamo una posizione molto aperta sulle proposte concrete. Se le troviamo intelligenti le appoggiamo».
La domanda torna: dove arriverà il Movimento 5 Stelle? «Il risultato del voto in Sicilia è straordinario, eravamo l'ultimo partito e oggi siamo il primo. La nostra aspettativa è quella di riuscire a parlare con tantissima gente. Poi si vedrà. In Abruzzo l'ultimo dato che abbiamo è quello delle amministrative: l'8% a Spoltore, il 7% a Montesilvano». Ma era ieri. Un’eternità.

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