CIRCUM, viaggio nel caos. Sono inferociti i 120 mila utenti che ogni giorno cercano di viaggiare in Circumvesuviana. In funzione solo 41 treni su oltre 140 macchine: saltano almeno 90 corse sulle 270 previste. Oggi potrebbero esserci altre soppressioni: ieri non era previsto una giornata di sciopero, ma la protesta c'è stata lo stesso e ha provocato disagi. Circa cento lavoratori rimasti senza stipendio a novembre hanno occupato alle 12 i binari del terminal Garibaldi per più di venti minuti. Sono stati presidiati invece per l'intera giornata gli uffici della direzione. «Siamo disperati. Via la politica dalle aziende di trasporto: o ci date lo stipendio o vi dimettete. Non vi teniamo a scaldare la poltrona» hanno gridato i macchinisti all'amministratore Gennaro Carbone "assediato" nella sala riunioni al decimo piano. La protesta è andata avanti a oltranza. «Treni guasti, soppressioni, ritardi. Andare a lavoro è diventato un inferno» si lamenta un pendolare all'uscita del terminal Garibaldi nel martedì nero dei trasporti. «Per venire a Napoli da Ottaviano ci ho messo più di due ore. Sono saltate quattro corse» aggiunge Vincenzo Saverio, pensionato con invalidità al cento per cento. Rabbia, impazienza. Quando i macchinisti invadono i binari, volano proteste e insulti fra gli utenti già provati dallo sciopero regionale. «I dirigenti ci usano come scudi umani» replicano i lavoratori, che spostano il presidio al decimo piano degli uffici Circum: nel palazzo scatta l'allarme appena vengono forzate le porte all'ingresso. I dipendenti salgono a piedi, reclutando personale. Una volta su, la folla di macchinisti chiede spiegazioni «sul futuro del gruppo e sugli stipendi» a Carbone che siede in fondo al tavolo della sala riunioni e chiama l'amministratore Eav Nello Polese dietro richiesta dei dipendenti. «State giocando col futuro di 1300 famiglie, non ci muoviamo da qui senza risposte certe» protesta Luciano Graziano di Faisa Cisal. Si alzano le voci degli altri lavoratori presenti. Ognuno dice la sua. La tensione è alle stelle. Ma il problema degli stipendi Circum è legato alle sorti dell'Eavbus. «Capisco la rabbia - spiega Carbone - Il problema è che le banche hanno un credito di dieci milioni con Eavbus: poiché la società è fallita, gli istituti di credito temono di perdere i soldi e quindi bloccano l'operatività alle altre aziende del gruppo. La Regione sta dialogando con l'ufficio di Milano della Bnl per risolvere il problema e pagare gli stipendi». Alle 15 l'amministratore lascia gli uffici per partecipare alla riunione in corso in Regione sul trasporto locale. Prima di andar via, Carbone fa arrivare delle pizze ai lavoratori rimasti negli uffici. «Se lo può permettere visto lo stipendio dei dirigenti» dice un sindacalista. Rientra in serata chiedendo ai lavoratori un giorno di tempo per dare una risposta sui pagamenti. Mentre nei palazzi si discute, sui binari prosegue la protesta degli utenti. Che esasperati lanciano il "Basta day" per il 12 dicembre: lavoratori e cittadini si incontreranno alle 10 a Porta Nolana «per coalizzarsi e fermare l'agonia del trasporto pubblico».