Iscriviti OnLine
 

Pescara, 19/12/2025
Visitatore n. 750.353



Data: 07/12/2012
Testata giornalistica: Il Messaggero
Legge elettorale: lo strappo è profondo

L'AQUILA A un anno dal voto regionale, mese più mese meno, c'è tutto il tempo per ricucire lo strappo. La mette così Lorenzo Sospiri all'indomani dell'alzata di scudi del Pd in commissione Statuto sulle soglie di sbarramento della nuova legge elettorale regionale. Anche perché, se non si trova un'intesa prima che il provvedimento arrivi in aula, il capogruppo democrat Camillo D'Alessandro ha tutta l'intenzione di far saltare il banco facendo ostruzionismo: «Così com'è stato concepito -spiega- il provvedimento non garantisce un bel nulla e men che meno la governabilità. Se le cose non cambiano ci metteremo di traverso, ma non sarà stato certo per colpa nostra».
PERCENTUALI
Ma quali sono i numeri su cui è avvenuto lo strappo? Il Pd, con D'Alessandro, ha proposto uno sbarramento al 4% per un partito all'interno di una coalizione, e del 6% in caso corra da solo. Stessa percentuale, ovviamente, per l'intera coalizione. La commissione Statuto è stata di tutt'altro avviso. Soglia minima del 2% per un partito in coalizione e del 4% se da solo. Questa seconda proposta ha avuto il consenso di tutti i gruppi, tranne il Pd che ha abbandonato i lavori. «E quando dico tutti spiega Sospiri che della commissione Statuto è il presidente- intendo Pdl, Idv, Prc, Sel, Udc, Pdci. Gruppi che avrebbero fatto, loro sì, ostruzionismo in caso fosse passata la proposta D'Alessandro che li avrebbe tagliati fuori, specie i più piccoli, da ogni possibilità di rappresentanza in Consiglio. Il problema che solleva D'Alessandro è tutto interno al Pd, ed è lì che lui e il gruppo devono risolverlo. Ma, ripeto, tutto è perfettibile. Dunque lo è anche questa proposta di legge». Il che potrebbe significare soglia minima del 3% invece che del 2, ma la trattativa è rinviata a quando il provvedimento arriverà all'esame dell'aula. Del resto, anche i numeri di D'Alessandro non fanno una piega, almeno dal suo punto di vista: «Con un Consiglio regionale a 29, e 18 alla maggioranza e 12 alla minoranza, bastano tre consiglieri che si mettono di traverso per mettere in pericolo la governabilità. Aumenta il potere di ricatto dei singoli e si incentiva la frammentazione». D'Alessandro precisa che non si riferisce tanto ai gruppi storici più piccoli, quanto a eventuali liste civiche o formazioni di «provenienza e obiettivi incerti» (riferimento ai grillini sottinteso). «Altro che governabilità -aggiunge- con quelle soglie di sbarramento la legge non funzionerà».

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it