Iscriviti OnLine
 

Pescara, 19/12/2025
Visitatore n. 750.353



Data: 07/12/2012
Testata giornalistica: Il Centro
Specchio ai giudici: «Rifarei tutto»

Il funzionario-dirigente ascoltato per quasi due ore. L’avvocato: forse qualcuno vuole screditare la Provincia

L’AQUILA «Il mio assistito è innocente e rifarebbe tutte le scelte che, suo malgrado, lo hanno portato in carcere». L’avvocato Giulio Agnelli non ha dubbi sulla estraneità ai fatti contestati di Valter Angelo Specchio, direttore generale della Provincia finito in manette in quanto accusato di falso, peculato, corruzione e tentata truffa nell’ambito dei lavori di ristrutturazione delle scuole nella Marsica e a Sulmona. Ieri Specchio, giunto in tribunale in tuta e con un berretto di lana calato sugli occhi, è stato ascoltato per un’ora e mezza dal giudice per le indagini preliminari Giuseppe Romano Gargarella e dai due pm Stefano Gallo e Roberta D’Avolio. L’indagato è apparso tranquillo nel colloquio con i giudici e sicuro delle sue verità. «Ha chiarito tutto», ha detto Agnelli, «e soprattutto ha spiegato di non avere intascato un solo euro in modo illecito. La vacanza di cui si parla nelle intercettazioni l’ha pagata con i soldi suoi». Specchio si è autosospeso dai suoi incarichi ritenendo di potersi difendere meglio. «Ci siamo resi disponibili», ha detto ancora il legale, «per eventuali chiarimenti qualora fossero necessari. Ritengo che il mio cliente non abbia nulla da temere. Purtroppo si vuole farlo passare per un “Berlusconi di provincia” un tipo dalla vita sregolata, ma non è così. Riteniamo che si tratti di un’operazione mirata a screditare lui e tutta la Provincia ma questo, almeno per ora, è solo un teorema visto che non abbiamo le prove». «Quanto all’urgenza degli atti», ha detto ancora il legale, «era stata stabilita dalla presidenza del Consiglio dei ministri visto che si dovevano aprire le scuole e che vi era stato un verbale di Reluis nel quale si sosteneva che le scuole non erano sicure. A quel punto la Provincia ha dovuto produrre un atto che permettesse la riapertura nel più breve tempo possibile. Quindi è stata dichiarata l’urgenza ed è stata posta in essere questa procedura rispettando le leggi». In relazione a un’altra contestazione, riguardante l’appalto del monitoraggio on-line dei cantieri, Agnelli ha spiegato che era stato avviato ma non portato a termine in quanto il finanziamento fu bocciato. Le apparecchiature si trovano ora in una delle sedi della Provincia. Comunque l’avvocato ha chiesto la scarcerazione di Specchio, sulla quale la Procura forse oggi stesso darà il suo parere (non vincolante). Il giudice dovrebbe decidere al riguardo entro martedì prossimo. Nei prossimi giorni il giudice ascolterà anche gli altri due indagati che sono agli arresti domiciliari, ovvero l’imprenditore Franco Rossano Palazzo, legale rappresentante di una ditta di impianti tecnologici, quella che doveva realizzare una rete per monitorare i cantieri delle scuole, e il procuratore speciale della ditta Pellegrini di Cagliari, Giancostantino Pischedda, cui viene contestata la corruzione in concorso. L’indagine, portata avanti da poliziotti, finanzieri e carabinieri, è agli inizi. Infatti gli investigatori stanno studiando le carte e le altre intercettazioni in loro possesso per concludere un’indagine della quale è emersa solo una parte. L’impressione è che gli inquirenti vogliano alzare il tiro. E non è un caso che le richieste di arresto siano state firmate da ben tre magistrati. Non va dimenticato, infine, che in alcune sedi dell’ente furono sistemate delle cimici a testimonianza di un lavoro certosino che non può essere finalizzato a indagare solo tre persone.

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it