L’AQUILA «Specchio è innocente, non ha fatto nulla, per questo ne ho chiesto la scarcerazione, non prima di aver presentato in Provincia la lettera di autosospensione del mio assistito da tutti gli incarichi ricoperti fino a questo momento». Queste le parole dell'avvocato Giulio Agnelli, all'uscita dall'aula d'udienza, nella quale è stato ascoltato il direttore generale della Provincia dell'Aquila, arrestato lunedì scorso dagli agenti della Guardia di Finanza con l'accusa di truffa aggravata, falso e peculato, insieme all'imprenditore di Foggia, Palazzo, e al procuratore speciale dell'azienda «Pellegrini» di Cagliari, Pischedda, entrambi ai domiciliari. L'interrogatorio di garanzia ieri è durato circa due ore; l'alto dirigente ha risposto a tutte le domande che il giudice Gargarella e i Pm D'Avolio e Gallo gli hanno rivolto. «Riteniamo - dice l'avvocato Agnelli - che Specchio non abbia commesso nulla. Di qui la decisione di non dimettersi ma di autosospendersi dall’incarico, in modo da potersi difendere meglio; poi si vedrà». Nel corso del colloquio con il giudice Giuseppe Romano Gargarella, l'indagato Specchio ha ipotizzato che «forse l'obiettivo non è lui, gli sembra strano quanto è accaduto perché lui è un pesce piccolo. Forse l'obiettivo è l'ente». Un’impressione, questa di Specchio, ribadita anche dal suo difensore di fiducia, anche se lui precisa che «è tutto da verificare». Entrando poi nel merito dei capi d'imputazione che sono stati contestati all'alto dirigente, ossia quelli di truffa e falso per i lavori da quasi cinque milioni di euro per ospitare gli studenti delle scuole di Avezzano e Sulmona, scuole che dovevano essere ristrutturate ma la cui sistemazione per la Procura è stata superflua e troppo costosa, «in realtà quei lavori servivano ma non dovevano avere quell'alea d'urgenza che secondo lui invece c'era. L'urgenza non l'ha disposta la Provincia ma il presidente del Consiglio dei Ministri con un'ordinanza, visto che c'era l'urgenza di riprire le scuole e la Provincia ha dovuto fare un atto urgente per riaprirle il prima possibile, rispettando tutte le normative in vigore. Le procedure sono state diverse tra Avezzano e Sulmona, sia per il numero di studenti di queste città sia per le diverse possibili soluzioni che queste scuole avevano sul territorio. Il mio assistito rifarebbe quelle scelte». Altro aspetto sul quale i pm e il Gip si sono soffermati è quello che riguarda il famigerato «monitoraggio dei cantieri online», che in realtà per Agnelli non sarebbe avvenuto nei modi e nei tempi perché sarebbero mancati i finanziamenti. «Sono stati soddisfatti delle nostre spiegazioni - conclude il legale - abbiamo risposto a tutto, approfondendo. Si è cercato di far passare il mio cliente per una persona con una vita sregolata, una sorta di Berlusconi di provincia, cosa che lui non è. Come direttore generale non ha nulla da rimproverarsi, nessun atto posto in essere ha un profilo penale». Sulla richiesta di scarcerazione inoltrata al tribunale dalla difesa di Valter Angelo Specchio, si dovrà attendere al massimo entro martedi, per conoscere se la Procura aquilana farà opposizione o meno alla richiesta.