PESCARA Il ciclone Berlusconi si abbatte sul Governo Monti e scompagina i piani dei partiti. Se si voterà a febbraio molte cose cambieranno. Nel Pd, ad esempio, quasi sicuramente non ci sarà tempo a sufficienza per allestire le primarie di coalizione per la scelta dei candidati al Parlamento, e si annuncia un Natale fiammeggiante: in Abruzzo sono già in tanti a scaldare i motori per Roma, il segretario regionale del Pd Silvio Paolucci vivrà feste assai poco serene, specie se si andrà al voto con l’attuale sistema, il cosiddetto Porcellum, che lascia interamente ai partiti la designazione dei possibili parlamentari, in barba alla possibilità di scelta degli elettori con l’arma della preferenza. Paolucci dovrà prepararsi all’assedio dei pretendenti, e alla fine ogni sua decisione, qual che sarà, verrà inevitabilmente criticata da chi perderà il tram per la Capitale.
SPACCHETTAMENTI
Ma il vero caos è, ovviamente, in casa Pdl. Tanto per cominciare: chi andrà con Berlusconi, e chi no? C’è da capire se il Cavaliere si terrà il Pdl così com’è o se lo spacchetterà, come si dice in gergo. Se lo terrà così com’è, cambierà poco. Se lo spacchetterà, nella neo-Forza Italia lo seguiranno i vecchi forzisti come Chiavaroli, Ricciuti, Venturoni, probabilmente Argirò e altrettanto probabilmente Giuliante, visto che il suo leader di riferimento Matteoli non intende restare con gli ex-An. Già, gli ex-An: Gasparri, La Russa ed eventualmente Alemanno potrebbero tenersi un Pdl svuotato dai forzisti o dar vita ad un partito denominato Centrodestra italiano, o giù di lì, insieme agli ex forzisti ora invisi al Cavaliere, i vari Lupi, Cicchitto, Quagliariello e forse lo stesso Alfano, In Abruzzo seguirebbero questa strada Febbo, Di Stefano, Sospiri e forse De Fanis. Enigma Gatti: può restare con i forzisti o andare con Casini e i centristi, ogni strada è aperta.
Resta da vedere cosa faranno i due presidenti, quello della Giunta, Chiodi, e quello del Consiglio, Pagano. Entrambi fedeli a Berlusconi, ma anche legati generazionalente ad Alfano: in caso di spacchettamento del Pdl avrebbero seri imbarazzi sul cosa fare, restare di qua o andare di là? Alla fine dovrebbero scegliere Berlusconi. Anzi, Chiodi potrebbe essere chiamato dall’ex premier in Parlamento: con le politiche anticipate a febbraio, infatti, potrebbe essere eletto ed avere sei mesi di tempo per optare tra Camera e Regione, nel frattempo ci sarà l’elezione del Capo dello Stato, passerà tempo e prima che il nuovo Parlamento valuti i doppi incarichi arriverà l’estate, poi si scivolerà a settembre e a quel punto sarà tempo di indire i comizi elettorali per le regionali quasi alla naturale scadenza. Vuoi vedere che sul tram per Roma sale Chiodi?