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Pescara, 19/12/2025
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Data: 09/12/2012
Testata giornalistica: Il Messaggero
De Laurentiis «La politica è a un bivio Chiodi stenta»

Il governo regionale deve rendersi conto che siamo in una realtà molto diversa da quella immaginata: il livello di vita degli abruzzesi è inadeguato, la gente fa fatica a sbarcare il lunario. Di più. Sono tornate le antiche povertà, le imprese sono in affanno, molte non investono più e ben 700 hanno chiuso nell'ultimo anno, mentre l'occupazione ristagna e aumentano i giovani senza lavoro». De Laurentiis glissa sulle possibili alleanze, rifiuta di impostare il discorso sul tema degli accordi possibili, perché ritiene «che alla fine sarà importante mettere in campo coalizioni innanzitutto capaci di stare insieme e convergere su un progetto che permetta poi di affrontare le grandi sfide». Insomma, per le alleanze c'è tempo, anche perché il voto in Abruzzo arriverà dopo quello nazionale e non è possibile prevedere oggi quali saranno i futuri assetti politici e quali riflessi avranno in sede locale.
SENZA PROGETTO
Di una cosa tuttavia appare convinto: «Il governo regionale arranca, la sua politica stenta, è senza progetto perché non è riuscita a costruire un'idea di sviluppo, un disegno strategico, un'idea unica, un obiettivo convincente». Insomma si è governato, senza dubbio, «ma con singoli atti non collegati tra loro, con una frammentazione che non ha portato a risultati concreti». Né, per De Laurentiis, il risanamento della sanità riesce a convincere. «Quello del rientro dal debito sanitario è oggi il maggior vanto della Giunta Chiodi. Ma mi chiedo fino a che punto si può esserne soddisfatti. E' un risanamento che suscita dubbi, che si basa su interventi ragionieristici. Si è risparmiato tagliando, ma chi l'ha detto che i servizi tolti non servivano alle persone, non erano utili? La politica deve guardare avanti, e ciò non è avvenuto».
FONDI COMUNITARI
Dunque bisogna voltare pagina. Gli interventi vanno concertati con gli enti locali e con le aziende liberate dagli intralci burocratici e poi sostenute. «Il banco di prova sarà la ripartizione dei fondi comunitari 2014-2020, tra le varie regioni europee. E' per questo che chi governerà la Regione, dovrà avere idee chiare, imporre il proprio progetto politico, altrimenti saremo costretti ad andare a rimorchio, ad accettare i criteri degli altri».

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