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Pescara, 19/12/2025
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Data: 10/12/2012
Testata giornalistica: La Repubblica
"Province, senza dl sarebbe il caos". Uno studio del governo lancia l'allarme

In assenza dell'approvazione del decreto per l'accorpamento si tornerebbe al Salva Italia. Per il dipartimento delle riforme del ministero della Funzione Pubblica rischi per le scuole e la raccolta dei rifiuti. Oltre all'incertezza sui mutui, il trasferimento del personale, la lievitazione dei costi per Comuni e Regioni

ROMA - Il governo lancia l'allarme: se salta il decreto sul riordino delle Province sarà il caos. E' uno studio tecnico, che viene anticipato dall'Ansa. Ma allo stesso tempo un avvertimento sul caso che ieri è stato l'innesco (insieme alle dichiarazioni in aula di Alfano) della decisione definitiva dell'annuncio di dimissioni di Monti e dell'alzata di scudi del Pd.

Il Pdl ha stoppato al Senato il taglio delle Province, sollevato una questione costituzionale. E ora i tecnici di Palazzo Chigi avvertono che "la mancata conversione del dl sulle Province comporterebbe una situazione di caos istituzionale. Tra le conseguenze, oltre ai mancati risparmi, la lievitazione dei costi a carico di Comuni e Regioni e il blocco della riorganizzazione periferica dello Stato". E in più si apre una questione finanziaria per il problema dei mutui contratti dalle Province con banche e Cassa depositi e prestiti: dovrebbero essere addossati a Regioni o Comuni.

Se il decreto legge non dovesse essere convertito in legge dunque secondo lo studio "si vivrà un periodo di incertezza per l'esercizio di funzioni fondamentali per i cittadini come manutenzione di scuole superiori e strade, gestione rifiuti, tutela idrogeologica e ambientale". Inoltre le città metropolitane resterebbero istituite solo sulla carta e la loro operatività sarebbe ostacolata da una serie di fattori: mancanza di definizione del sistema elettorale del consiglio metropolitano; incertezze sui rapporti tra sindaco del comune capoluogo e sindaco metropolitano; incertezze sui rapporti patrimoniali e finanziari; perimetro diverso per Firenze e Milano.

LA NUOVA MAPPA D'ITALIA

Ma sono ormai a rischio molte delle riforme ipotizzate dal governo. In assenza dell'approvazione del dl si torna al decreto Salva Italia con il rischio è quello di una palese incostituzionalità: "La Costituzione infatti prevede che lo Stato assegni alle province funzioni fondamentali. Dunque se la Corte dovesse accogliere i ricorsi, le Province avrebbero tutte le funzioni attuali e non sarebbero nemmeno ridotte di numero".

In caso di mancata approvazione del dl, perimetri e dimensioni delle province resterebbero quelli attuali: in sostanza "rinascono" le 35 province.In più le Regioni dovrebbero sovraccaricarsi di funzioni con conseguente lievitazione dei costi per il personale e la probabile costituzione di costose agenzie e società strumentali per l'esercizio delle funzioni". Lo studio del Dipartimento Riforme del governo è stato inviato ai senatiori in vista della discussione in aula del decreto martedì prossimo, l'11 dicembre.

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