Meno treni diretti da Vasto per il nord. L’orario invernale di Trenitalia, in vigore da domenica scorsa, non ha portato buone notizie per i viaggiatori e i pendolari della città adriatica. Lo afferma Giovanni Fiore, pensionato con figli che usano il treno. L’uomo si è preso la briga di andare subito a spulciare offerta di convogli e orari della fermata di Vasto-San Salvo, una delle più importanti della tratta abruzzese delle ferrovie, per poi bocciare senz’appello quella che definisce una ingiusta politica dei tagli della società di trasporti. «E' così - afferma - perché se ho fatto bene i conti, Trenitalia ha soppresso rispetto all'anno prima alcuni treni. Il cittadino, che dice di aver fatto una rapida comparazione delle tabelle di Trenitalia, soprattutto su un punto vuol far cadere l’attenzione degli utenti e degli amministratori pubblici delle due città del Chietino: «L’ultimo treno diretto per il nord - afferma - parte dal nostro scalo alle 16,26. E' l’intercity 614 che arriva a Bologna alle 21. Poi più nulla fino al giorno seguente, con buona pace di chi deve organizzare il suo viaggio diversamente da quanto suggerito dalle Ferrovie dello Stato. Mi chiedo se tutto questo è giusto, se in ossequio alla logica del massimo profitto si può rimuovere un concetto fondamentale, quello cioè che le Ferrovie italiane svolgono ancora un servizio pubblico». L’utente ricorda come la massima offerta della società sia concentrata al mattino:«Tre intercity - dice - alle 8,19, 10,26 e 12,26, più altri due di pomeriggio, alle 14,26 e alle 16,26. Poi più nulla. E’ giusto sottolineare, inoltre, come da tempo ormai, di notte, quella di Vasto è solo una stazione di transito, dove i convogli sfrecciano senza fermarsi. Possibile - chiede l'utente - che non si possa programmare la fermata di almeno un treno a lunga percorrenza?» Per Fiore, che invoca l’intervento della politica locale «se ancora il problema le interessa», a poco vale la posizione aziendale, che ricorda come da Vasto-San Salvo, verso Pescara, ogni giorno siano programmate undici corse di treni regionali, la prima alle 6, l'ultima alle 20,38: «Basta - conclude - invocare la revisione della spesa, divenuta a mio avviso una giustificazione buona per tutte le stagioni. Il cittadino-utente, ormai, non conta più nulla».