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Pescara, 19/12/2025
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Data: 11/12/2012
Testata giornalistica: Corriere della Sera
Province, addio (definitivo) ai tagli Il decreto non sarà convertito in legge

Troppi emendamenti presentati al provvedimento
Il ministro Patroni Griffi: «Il governo ha fatto quel che poteva»

Il decreto che riorganizzava le province italiane non sarà convertito in legge. È quanto è emerso dalla seduta della commissione Affari costituzionali che si è tenuta lunedì sera, preceduta da una riunione ristretta dal presidente di commissione Carlo Vizzini, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Piero Giarda, il ministro della Pubblica amministrazione Filippo Patroni Griffi e il sottosegretario Antonio Maraschini.

TROPPI EMENDAMENTI - La commissione e governo hanno preso atto della quantità di emendamenti e subemendamenti presentati al provvedimento e hanno ritenuto che non fosse possibile approdare in aula martedì pomeriggio come stabilito dal calendario del Senato. «Il destino di questi mesi è di perdere occasioni importanti - ha commentato Vizzini - è stato fatto uno sforzo per trovare le condizioni complessive per approvare questo provvedimento atteso ma non è andato a buon fine».

PATRONI GRIFFI: «IL GOVERNO HA FATTO QUEL CHE POTEVA» -«Il governo - ha commentato Patroni Griffi - ha fatto quello che poteva. Oggi ha preso atto della situazione». A questo punto sarà necessario probabilmente escogitare una norma che coordini le disposizioni sulle province previste dal decreto salva Italia e dalla spending review. Ma sulla possibilità che questa norma sia inserita nella legge di stabilità Patroni Griffi non risponde: «Probabilmente ci sarà qualche intervento del governo ma ora non so rispondere».

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