PESCARA «Siamo l’unico reparto volo italiano a non avere un hangar dove lasciare i nostri aerei, nonostante all’interno dell’aeroporto ci siano due spazi inutilizzati dall’aprile 2011 di proprietà di AirOne Technic. Per liberarli l’azienda vuole 8 mila euro al giorno, una cifra proibitiva che sfora di gran lunga il nostro budget». Il comandante del 3° Nucleo aereo della Guardia costiera Antonio Prencipe, nel corso della cerimonia dedicata alla Madonna di Loreto, rivolge un appello alle autorità civili e militari presenti in sala, chiedendo l’intercessione delle istituzioni per dotare i piloti di un nuovo hangar dove sia possibile lasciare i velivoli in manutenzione senza macinare chilometri per spostarsi in altre parti d’Italia. Il capitano di fregata racconta come a febbraio dell’anno scorso gli ufficiali abbiano ritrovato i due Atr42 sepolti dalla neve. «In quell’occasione», spiega Prencipe, «chiedemmo addirittura l’intervento della prefettura per trovare un ricovero di emergenza per ospitare in quei giorni i nostri velivoli. Invece non è stato possibile e abbiamo dovuto lasciarli al gelo. È una situazione che va avanti così da almeno dieci anni. Oltre all’intera città di Pescara, anche il nostro reparto è stato messo in ginocchio dalle cattive condizioni meteorologiche». «Lavoriamo in maniera disagevole», ammette il comandante rivolgendosi al sindaco Luigi Albore Mascia e agli altri politici presenti in sala, «il nostro vecchio hangar, accanto all’aviazione generale, lo abbiamo dato al 118. Abbiamo effettuato un servizio di pubblica utilità, ma adesso per la manutenzione dei due Atr siamo costretti a rivolgerci ai cantieri Alenia di Torino oppure di Napoli, eppure qui in sede ci sono dei ragazzi abilitati per le piccole riparazioni. Si potrebbero risparmiare dei soldi». Il rammarico di Antonio Prencipe diventa più ampio in considerazione di quegli 8 mila euro al giorno chiesti da AirOne Technic per prendere in affitto i due spazi inutilizzati: «Usufruire degli hangar chiusi», rimarca, «manterrebbe in vita quei locali in attesa che qualche investitore privato si decida a comprarli. Se questo si dovesse verificare, sarei pronto a farmi da parte il giorno stesso senza pensarci su due volte». «In Italia», si lascia andare il comandante del 3° Nucleo aereo, «la Guardia costiera ha tre reparti volo: oltre a Pescara ci sono le basi aeree di Catania e Sarzana. A causa della mancanza di un hangar siamo gli unici a non avere a disposizione gli elicotteri. Questa mancanza condiziona i soccorsi a mare lungo l’Adriatico, che diventano più difficoltosi perché siamo costretti ogni volta a chiedere un ulteriore sforzo alla Polizia di Stato».