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Pescara, 19/12/2025
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12/12/2012
Il Centro
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VERSO LE ELEZIONI»LO SCONTRO Berlusconi-Monti, sfida sullo spread. Il Cavaliere: «Che ci importa, è solo un imbroglio...». La replica del premier: «Gli italiani non sono sprovveduti» |
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Il primo duello a distanza tra Berlusconi e Monti va in diretta Tv e si gioca tutto sullo spread, termine inglese che indica il differenziale che c’è tra i nostri Titoli di Stato e i Bund tedeschi. Una parolina magica che ha orientato tutta l’azione del governo dei tecnici e che adesso infiamma la campagna elettorale. Silvio Berlusconi, che ha fatto di tutto per andare in onda in contempranea con il premier, gioca in casa e sceglie il “suo” Canale 5. Il Professore preferisce esternare sulla rete ammiraglia della Rai e si presenta negli studi di Unomattina. Solo pochi minuti separano l’intervento dei due. Ad aprire le danze è il Cavaliere, che accusa il governo guidato da Monti di aver «aggravato» le condizioni dell’economia italiana e picchia duro sullo spread. «Smettiamola di parlare di questo imbroglio. Di spread non si era mai sentito parlare, se ne sente parlare solo da un anno. Cosa ci importa di quanti interessi il nostro debito pubblico paga a chi investe nei nostri Titoli rispetto a quello che pagano gli operatori che investono nel debito pubblico tedesco?» si chiede Berlusconi, per il quale lo spread è stato solo un’«invenzione», un “Cavallo di Troia” usato per abbattere il suo governo. A Monti, invece, lo spread interessa, eccome. E dopo aver rivelato che il nipotino è stato soprannominato “spread” dai compagni all’asilo e dopo aver ironizzato sul fatto che «le colpe dei nonni ricadono sui nipoti», il Professore attacca: «Il recente andamento dello spread è un fenomeno che va preso con una certa calma e freddezza. Certamente dobbiamo stare molto attenti anche a spazzare via alcuni miti come quello che non ha rilievo ciò che un paese fa perché contano solo gli interventi della Bce. Spero che anche in questo non si trattino i cittadini come più sprovveduti di quanto siano». Per Berlusconi, invece, ricadono su Monti errori e responsabilità per la situazione del paese che si è creata nell’ultimo anno. Con lui, affonda il Cavaliere, «tutto è peggiorato». Al governo dei tecnici Berlusconi rimprovera di aver seguito la politica «germanocentrica» con il risultato di una crisi che è «molto peggiore della situazione in cui ci trovavamo quando eravamo noi al governo». Una teoria che viene ribaltata quasi in contemporanea da Monti, che ricorda come gli interventi per la crescita non possano essere messi in atto in un solo anno e scarica la responsabilità delle cose non fatte sul governo del centrodestra: «Sarei felice di apprendere da qualcuno come sarebbe stato possibile quest’anno salvare l’Italia finanziariamente e farla crescere a ritmo veloce. Quella ricetta sarebbe stato opportuno trovarla qualche anno prima...». Ma a fare autocritica il Cavaliere non ci pensa proprio. Anzi, con una buona dose di spavalderia, Berlusconi dice di essere stato «uno tra i due-tre capi di governo più autorevoli», si vanta di aver sempre detto «no» alle richieste della Cancelliera tedesca, Angela Merkel, e spiega che non c’è «nessuna ragione» perché i mercati si debbano agitare. E le elezioni anticipate, dovute alle dimissioni di Monti? Per Berlusconi è una motivazione «risibile» e spiega perché: «Stiamo parlando di poco più di un mese...». Nel duello in Tv non manca il passaggio sul rischio del populismo. Ed anche su questo, le visioni sono opposte. Monti, pur senza citare mai la Lega, attacca le «manifestazioni di spirito secessionistico, sia pure a corrente alterna» e poi stigmatizza chi promette «soluzioni magiche in campagna elettorale». Berlusconi, invece, con la Lega cerca un nuovo accordo e ai microfoni di Canale 5 fa sapere che in serata cenerà con Roberto Maroni per discutere «dell’alleanza nazionale, degli impegni sul programma e della possibilità anche di un’intesa alle regionali». Anche in questo caso, su Berlusconi si riversa una valanga di critiche. Pier Luigi Bersani è tranciante: «Berlusconi? sullo spread dice stupidaggini. E’ preoccupante ed è necessario discutere con la Germania da amici». E Casini parla di una «gigantesca mistificazione».
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